Un’infrastruttura informativa e gestionale di monitoraggio in grado di fornire tutte le funzionalità necessarie per la gestione della sicurezza nei parchi archeologici delle Regioni del Mezzogiorno. È questo l’obiettivo del “Progetto Archaeological parks Security&Safety Management Platform” che intende definire un nuovo sistema integrato per la sicurezza, il monitoraggio e la tutela del patrimonio dei parchi archeologici.
Finanziato con 31 milioni di euro del Programma Nazionale Sicurezza per la Legalità 2021 – 2027 del Ministero dell’Interno, il progetto punta a:
- contribuire alla sicurezza e tutela dei beni culturali, potenziando la capacità di prevenzione, indagine e contrasto degli illeciti attraverso la valorizzazione del corredo informativo a disposizione della PA;
- favorire l’adozione e lo sviluppo di tecnologie di cloud computing per concentrare in un unico luogo i centri di elaborazione dati di enti pubblici e soggetti privati che operano in diversi settori, tra cui anche quello dei beni culturali in sinergia con il MiC e in continuità con i progetti realizzati nell’ambito del PON Legalità 14-20;
- rafforzare la capacità di indagine e di interpretazione dei dati;
- migliorare l’efficienza dei processi di analisi e prevenzione dei reati;
- potenziare l’interoperabilità dei sistemi informativi per il contrasto di crimini;
- potenziare l’interconnessione delle banche dati dei diversi organismi pubblici competenti.
Il progetto ha come beneficiario la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura ed è rivolto alle Regioni del Mezzogiorno: Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Le attività progettuali contribuiranno a prevenire, fronteggiare e gestire i fenomeni di criminalità e di presidio di sicurezza e contrasto alle attività illegali nelle aree archeologiche terrestri e marine (sommerse), grazie alle funzionalità avanzate che possono essere garantite da una piattaforma tecnologica per il monitoraggio e la gestione della sicurezza a tutti gli interessati, come per esempio big data, analytics, analisi delle immagini, intelligenza artificiale per l’analisi avanzata dei dati e delle informazioni…
Il progetto si articola in quattro attività principali:
- monitoraggio con strumentazione tecnologica delle aree archeologiche terrestri, sia delle aree archeologiche subacquee;
- un sistema integrato e uniforme per catalogare, digitalizzare e documentare i reperti, accompagnato da una mappatura – con diversi livelli di accesso, anche riservati – che indichi la posizione dei manufatti e delle aree a rischio nei siti archeologici, sia terrestri che subacquei. Questo sistema sarà accessibile anche alle forze dell’ordine, per garantire un monitoraggio costante e capillare, soprattutto sulla movimentazione dei reperti archeologici più preziosi;
- progettazione e verifica degli interventi;
- interventi, controllo e gestione della sicurezza del patrimonio e delle persone.
Le fasi complementari e necessarie del progetto hanno l’obiettivo, altresì, di prevenire la perdita per danneggiamento o furto del patrimonio archeologico terrestre, subacqueo e conservato nei depositi archeologici, attraverso iniziative di contenimento del degrado e di presidio delle aree, anche mediante attività di digitalizzazione dei reperti, del patrimonio archeologico e delle procedure operative e amministrative.
Il “Nuovo Sistema Integrato per la Sicurezza, il Monitoraggio e la Tutela del Patrimonio Archeologico dei Parchi Archeologici della macroregione SUD” sarà composto da una Piattaforma applicativa centrale che sarà connessa ad altri sistemi del Ministero della Cultura già esistenti, come per esempio l’integrazione in cloud dei dati dei sistemi Archeo Sibari e SmartPompei – OpenPompeii.
