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Sicurezza digitale per musei e luoghi della cultura

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Un “Centro operativo” in grado di prevenire, fronteggiare e gestire i fenomeni di criminalità diffusa e organizzata nei luoghi della cultura. È questo l’obiettivo del Progetto “Centro Operativo per la gestione integrata della sicurezza dei luoghi della cultura della macroregione SUD – Security&Safety Management Integrated System (SSMIS)” che, attraverso un’infrastruttura tecnologica, assicurerà una migliore protezione del patrimonio culturale e storico, e, al contempo, la sicurezza dei visitatori e del personale di musei e siti archeologici.

Il progetto, di cui beneficia la Direzione generale Musei, è finanziato con 44 milioni di euro del Programma Nazionale Sicurezza per la Legalità 2021-2027 del Ministero dell’Interno ed è indirizzato alle regioni meno sviluppate: Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Nell’ambito del progetto sono previste due piattaforme applicative:

1) un sistema di monitoraggio, supervisione e supporto operativo e decisionale che consente di mettere in correlazione eventi di sistemi diversi, opportunamente filtrati per grado di criticità; 2) un sistema di video analisi distribuito e customizzato non solo per immagini provenienti dai sistemi di video sorveglianza pura, ma anche da altri sensori.

L’intervento prevede due fasi operative che procedono in parallelo:

Fase A – Security&Safety Management Integrated System (SSMIS): un’infrastruttura tecnologica fisica del Centro Operativo, denominato “Intelligent Green Service Center (IGSC)”, che possa supportare una piattaforma in grado di erogare tutti i servizi necessari per la gestione della sicurezza dei luoghi della cultura delle regioni del Mezzogiorno;

Fase B – Ecosistema digitale per la sicurezza e lo sviluppo nei territori dei luoghi della cultura della macroregione SUD: una piattaforma di servizi digitali e una soluzione a supporto dello sviluppo economico e sociale, che abilitino la nascita, lo sviluppo e la sostenibilità degli ecosistemi a supporto di questo cambiamento, che costituiscano un modello replicabile e federato.

Attraverso servizi digitali specifici e una maggiore capacità di analisi quantitativa e qualitativa dei dati, queste realizzazioni mirano a prevenire, fronteggiare e gestire più efficacemente i fenomeni di illegalità, che non consentono di far leva sul patrimonio culturale per raggiungere obiettivi di sviluppo legale dei territori:

− stimolare l’economia locale;

− promuovere l’inclusione sociale;

− migliorare la qualità della vita dei residenti;

− creare condizioni di crescita e rinnovamento.

Con l’approccio di sviluppo integrato previsto dalla proposta progettuale, sarà possibile preservare e valorizzare il ricco patrimonio culturale delle Regioni del Mezzogiorno, rendendo i luoghi della cultura non solo ancora più sicuri, ma anche motori di sviluppo legale, sostenibile e di prosperità sociale ed economica.