Necropoli "Madonna dell'Olivo"
Tuscania
La necropoli di Madonna dell’Olivo, situata circa 2
km a sud-ovest di Tuscania, si affaccia
sulla vallata del Marta rimanendo in vista dal
Colle di S. Pietro, sede dell’antico abitato e
sul quale sorsero in età medievale le bellissime
chiese di San Pietro e Santa Maria Maggiore. La necropoli
prende il nome dalla attigua Chiesa della
Madonna dell’Olivo.
Pur essendo già in uso in età arcaica e
tardo arcaica etrusca (VI-V secolo a.C.), essa è
nota soprattutto per le tombe di età ellenistica
(IV-I secolo a.C.) disposte a vario livello su
più gradoni del terreno. Appartenute a famiglie
di rango gentilizio, erano in origine provviste
di facciate architettoniche con decorazioni
anche scultoree in pietra (figure sia animali
che umane e fantastiche), solo in parte
pervenuteci anche per via dei crolli della rupe
succedutisi nel tempo.
Nel gradone superiore si trova la “Grotta
della Regina”, nota fin dall’800, che si colloca
tra gli ipogei più significativi dei siti
centrosettentrionali dell'Etruria. Il nome lo
deve ad un affresco con figura femminile
incoronata, oggi scomparso. Essa è costituita da
un vasto ambiente conformato ad elle, al cui
interno sono due robuste colonne sormontate da
un abaco quadrato mentre un pilastro si trova
nell'ala sinistra. Da tale ambiente si diparte
un complicato sistema di cunicoli che si snodano
nel sottosuolo su più livelli per diverse decine
di metri; essi hanno provocato da sempre la
curiosità popolare, ma anche degli studiosi,
divisi sulla possibile interpretazione del
complesso architettonico al quale si sono volute
attribuire anche, sia pur discutibili, valenze
sacro-misteriche.
Nel 1967 vennero scoperte e riportate in
luce la Tomba del Sarcofago delle Amazzoni e i
tre sepolcri della famiglia dei Curunas
(IV-I secolo a.C.), che hanno restituito
sarcofagi in pietra (nenfro), esposti nel Museo
Archeologico di Tuscania.
Decorata in rilievo con scene di
Amazzonomachia su tre lati e con una lotta fra
animali sul quarto lato è la cassa di sarcofago
(rinvenuto privo di coperchio) restituita dalla
Tomba del Sarcofago delle Amazzoni, costituta da
due camere in asse, purtroppo sconvolte dal
crollo di buona parte delle pareti e del
soffitto. I numerosi sarcofagi dalle tombe dei
Curunas sono provvisti di coperchi per
lo più riproducenti la figura del defunto. Nel
Museo Archeologico di Tuscania si conservano
anche i corredi che contano ceramiche di varia
tipologia, anche di esecuzione pregiata e di
varie fabbriche; il gruppo più importante di
oggetti è comunque rappresentato da vasi di
bronzo (in particolare quelli della Tomba I
Curunas facenti parte di un sontuoso
servizio da mensa), ai quali si affiancano
specchi figurati, utensili e ornamenti del mondo
femminile.
Ad epoca più antica (V secolo a.C., se
non ancora sullo scorcio del VI secolo a.C.)
risale un interessante sepolcro a due camere
comunicanti attraverso due porte, caratterizzato
dalla decorazione scolpita nel banco all'interno
del secondo vano: una fitta travatura del
soffitto compresa negli spazi tra il columen e i
mutuli, i quali sono peraltro impostati su
lesene rese a rilievo sulle
pareti.
Indirizzo
via dell'Olivo, s.n.c.
01017 Tuscania
Orari
Martedì-Domenica, visitabile su richiesta prenotando al +39 0761 436209
Situazione Emergenziale Aperture :
Chiuso temporaneamente (Covid-19)
Informazioni
www.sabap-rm-met.beniculturali.it/
sabap-rm-met@beniculturali.it
Tel: +39 0761 436202
Chiusura: Lunedì
Intero: gratuito