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Certosa di San Giacomo

Capri

Il complesso fu fondato nella seconda metà del Trecento - come testimonia l'affresco sul portale della Chiesa, databile al 1371 circa - da Jacopo Arcucci, Conte di Minervino e Signore d’Altamura, Segretario di Stato e Tesoriere della Regina Giovanna I d’Angiò.

Nel 1373 la Regina, già protettrice dei Certosini di San Martino, inviò sull’isola i Padri che avrebbero abitato la Certosa. A seguito delle incursioni piratesche, la Certosa subì gravi danni e dal 1563 fu oggetto di rilevanti lavori di restauro. Il monumento presenta infatti una stratificazione d’interventi, ma resta caratterizzata dall’inconfondibile stile architettonico presente in larga parte dell’isola e della costiera amalfitana.

Previsti due ticket point a Napoli, a Palazzo Reale e a Castel Sant’Elmo, dove sarà possibile acquistare il biglietto anche per gli altri musei napoletani della Direzione regionale, incluso i siti di Villa Iovis e Certosa di San Giacomo a Capri.

La Certosa di San Giacomo è d’impianto trecentesco, e fu parzialmente trasformata e ampliata nel Cinquecento e nel Settecento; la struttura è in conci di tufo intonacati, a volte estradossate, secondo l'architettura tipica dell'area del Mediterraneo.

Al primitivo Chiostro trecentesco, detto Chiostro Piccolo, con colonne e capitelli di riporto, è stato aggiunto, nel corso del secolo XVI, il Chiostro monumentale, detto Chiostro Grande, con pilastri in pietra calcarea. Intorno al Chiostro Grande si aprono le celle dei monaci e il cosiddetto Quarto del Priore, utilizzato spesso come sede di mostre temporanee, che si affaccia sul Giardino del Priore, ricco di spezie e piante medicinali, piantumate secondo le notizie dei testi tradizionali sulle spezierie certosine.

D’impianto trecentesco è anche la Chiesa, con affreschi datati tra la fine del secolo XVII e l’inizio del XVIII e dipinti del pittore Nicola Malinconico (Napoli 1663 –1721) raffiguranti Santi e Personaggi dell’Antico Testamento.

L'architettura più recente è costituita dalla cosiddetta Canonica, ristrutturata dai Canonici Lateranensi nel XVIII secolo, sviluppata su due piani, con la torre decorata da stucchi settecenteschi.

Nel 1808 la Certosa fu soppressa con la confisca dei beni; nel 1815 fu destinata a Caserma, poi divenne Ospizio per Invalidi; infine, dopo il 1860 e fino al 1898 fu sede della V Compagnia di Disciplina, dove venivano destinati anarchici e militari di cattiva condotta.

Il monumento è stato oggetto di ulteriori interventi di restauro a partire dalla fine dell’Ottocento; a seguire, nel 1927 furono riportate in luce alcune strutture trecentesche; negli anni Trenta del Novecento ha ospitato per lungo tempo il ginnasio e la biblioteca affidata ai Canonici regolari Lateranensi, che abbandonarono la Certosa dopo la seconda guerra mondiale.

Dal 1975 nel Refettorio è stato allestito il Museo Diefenbach, con le opere del pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach, morto sull'isola nel 1913, donate alla Certosa dagli eredi.

In tempi più recenti la Certosa è stata oggetto di ulteriori interventi di restauro e oggi è sede di mostre temporanee, convegni, concerti, rappresentazioni ed eventi culturali.

I biglietti per il  Museo Pgnatelli, la Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant'Elmo, Palazzo Reale, Villa Jovis e la Certosa di San Giacomo a Capri si acquistano online su www.coopculture.it oppure nei due ticket point a Palazzo Reale e a Castel Sant’Elmo. 

Indirizzo

via Certosa
80073 Capri

Orari

Martedì-Domenica 10.00-18.00

Situazione Emergenziale Aperture :

Aperture Attive

Informazioni

www.polomusealecampania.beniculturali.it/
drm-cam.sangiacomocapri@beniculturali.it
Tel: +39 081 8376218
Chiusura: Lunedì
Intero: Mar.-Giov. 4,00 €; Ven.-Dom. 6,00 €
Ridotto: Mar.-Giov. 2,00 €; Ven.-Dom. 4,00 €