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Galleria nazionale di Palazzo Spinola

Genova

Il museo

Palazzo Spinola è uno splendido esempio di residenza dell'aristocrazia genovese tra Seicento e Settecento. Ospita la Galleria nazionale con importanti capolavori d’arte moderna.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola

Genova, “la Superba”, si presenta nel suo centro storico come un affascinante dedalo di piazzette e stretti vicoli. Un susseguirsi di tesori artistici e architettonici tra i quali, nel 2006, l’UNESCO ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità l’insieme de “Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli”.

Le “Strade Nuove” (oggi via Garibaldi e via Balbi) rappresentano uno straordinario esempio di innovazione urbanistica rinascimentale. Con un’inedita soluzione qui venne realizzata una serie ininterrotta di sontuosi palazzi di proprietà delle famiglie aristocratiche che salirono al governo della città dal 1528.

Il Sistema dei Palazzi dei Rolli

Nei secoli d’oro della sua storia, tra il Cinquecento e il Seicento, la Repubblica di Genova era guidata da un Doge e da due organi, il Gran Consiglio e il Minor Consiglio, rappresentativi del ceto aristocratico. Il Doge restava in carica due anni e risiedeva a Palazzo Ducale, dove però non erano previsti spazi adeguati per accogliere gli ospiti di alta levatura, come sovrani, cardinali e ambasciatori.

Nel 1576 vennero istituiti i “Rolli”, cioè elenchi degli alloggi pubblici e di palazzi nobiliari che ambivano a ospitare le personalità in visita in città. Le circa 150 dimore erano suddivise in bussoli (bussolotti) con i nomi dei proprietari che, a seguito di un’estrazione pubblica, erano chiamati a sostenere oneri e onori delle visite ufficiali.

Genova

Genova

Il sistema di ospitalità così organizzato ha determinato, grazie alla straordinaria ricchezza delle maggiori famiglie, una rete di sontuosi palazzi di tale particolarità e rilievo da essere riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Genova celebra due volte l’anno i Rolli Days aprendo gratuitamente al pubblico i palazzi nobiliari. La prossima edizione è in programma per il 14 e 15 ottobre 2017.

Palazzo Spinola di Pellicceria

Negli elenchi dei Rolli era inserito anche Palazzo Spinola, al tempo dimora dei Grimaldi e oggi uno dei 42 palazzi Patrimonio UNESCO. Conserva decori e arredi seicenteschi originali, soprattutto al primo piano nobile, che ben documentano la doppia funzione pubblica e privata delle dimore. La scelta degli oggetti, come ad esempio gli argenti da parata di Matthias Melijn che raffigurano partenza e sbarco di Colombo, rappresentano l’orientamento politico filo-spagnolo della famiglia Grimaldi.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Matthias Melijn (1589 – 1653), Piatto da parata

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Matthias Melijn (1589 – 1653), Piatto da parata

Il palazzo fu edificato negli ultimi anni del Cinquecento per committenza di Francesco Grimaldi e incluso da Pieter Paul Rubens nel volume dedicato ai “Palazzi di Genova” (1622). Il disegno della facciata è una preziosa testimonianza dell’assetto originale di Palazzo Spinola che fu poi modificata nei secoli a seguire.

Palazzi di Genova, di Pieter Paul Rubens - Université de Heidelberg (Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg), Pubblico dominio

Palazzi di Genova di Pieter Paul Rubens, Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg, Pubblico dominio

Maddalena Doria Spinola

Un radicale rinnovo decorativo e alcune trasformazioni architettoniche sono state opera della Marchesa Maddalena Doria, moglie di Nicolò Spinola di San Luca, che ereditò il palazzo dal fratello Paolo Francesco Doria nel 1734.

I lavori durarono circa due anni, tra il 1734 e il 1736, e coinvolsero una articolata squadra di rinomati artisti e artigiani. A Maddalena si deve la trasformazione del loggiato aperto nella suggestiva Galleria degli specchi, capolavoro di affreschi e stucchi di Lorenzo De Ferrari.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Galleria degli specchi, secondo piano nobile.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Galleria degli specchi, secondo piano nobile.

La nobildonna coinvolse Giovanni Battista Natali in un singolare ammodernamento dell’affresco di Lazzaro Tavarone nel Salone, Sebastiano Galeotti che creò nuove quadrature a fresco per sistemare la collezione di dipinti, Filippo Mongiardino per l’arredo ricco di intagli dorati. Ordinò da Londra, Parigi e Venezia serramenti e specchi ricercati.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Salone, secondo piano nobile

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Salone, secondo piano nobile.

La trasformazione del palazzo ne fece una dimora alla moda secondo il più aggiornato gusto europeo del Settecento, che ancora oggi si può ammirare nelle sale del secondo piano nobile.

Maddalena teneva nota di tutte le spese della ristrutturazione. Grazie al suo libro mastro dei conti, conservato nell’archivio del palazzo, conosciamo tempi, autori e materiali di tutti gli interventi. L’archivio è ricco di documenti sui successivi proprietari, da Ansaldo Pallavicino fino ai marchesi Paolo e Franco Spinola che lo donarono allo Stato italiano nel 1958, insieme agli arredi, ai libri e ai quadri che oggi costituiscono il nucleo della collezione della Galleria.

I capolavori della Galleria nazionale

La donazione Spinola comprende importanti opere d’arte legate alle committenze dei diversi proprietari che successivamente lo ereditarono.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Antonello da Messina, Ecce Homo; nton van Dyck, Ritratto di Ansaldo Pallavicino.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Da sinistra: Antonello da Messina, Ecce Homo, 1474 circa; Antoon van Dyck, Ritratto di Ansaldo Pallavicino, 1625 circa.

La Galleria ospita capolavori di eccezionale valore di artisti come Antonello da Messina, Antoon van Dyck, Pieter Paul Rubens, Orazio Gentileschi, il Baciccio, il Tintoretto, Guido Reni.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Pieter Paul Rubens, Ritratto di Giovanni Carlo Doria a cavallo; Orazio Gentileschi, Il sacrificio di Isacco.

Galleria nazionale di Palazzo Spinola, Genova. Da sinistra: Pieter Paul Rubens, Ritratto di Giovanni Carlo Doria a cavallo, 1606; Orazio Gentileschi, Il sacrificio di Isacco, 1615.

A queste si affiancano le opere che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo acquisisce a completamento della collezione: le scelte sono strettamente connesse alla cultura artistica e al collezionismo di ambito genovese.

Tra le acquisizioni più recenti, la straordinaria serie di 7 grandi tele su temi mitologici di Gregorio De Ferrari (1647 – 1727), padre del Lorenzo autore di affreschi e decori della Galleria degli specchi. I due artisti rivivono così nelle sale del palazzo un confronto generazionale rivelando caratteri differenti: da un lato il “genio e sregolatezza” del padre, dall’altra lo stile più controllato ed elegante del figlio.

L’edificio fu costruito nel 1593 per volontà di Francesco Grimaldi su preesistenze medioevali. Della prima versione del palazzo ci ha lasciato preziosa documentazione Pieter Paul Rubens inserendo l’incisione della facciata nel volume I palazzi di Genova da lui pubblicato ad Anversa nel 1622. Grazie a questo è documentato l’originario collegamento tra le due ale del palazzo con un loggiato aperto, chiuso a metà Seicento e, in corrispondenza con il secondo piano, con una terrazza su cui fu costruita nel 1734 la galleria degli specchi. Si vede anche il decoro originario a fresco con finte architetture di cui si sono recuperati recentemente alcuni lacerti dai quali si deduce la continuità d’impostazione tra le facciate esterne e il decoro a fresco visibile nelle sale del primo piano nobile.

Il museo nasce con la quadreria, gli arredi, le ceramiche, gli argenti, i libri e le incisioni che i marchesi Paolo e Franco Spinola donarono nel 1958 allo Stato italiano insieme al secolare palazzo di famiglia di cui questo costituiva il patrimonio. Vincolo della donazione era il mantenimento dell’aspetto di dimora che lo caratterizzava ad esclusione degli ultimi due piani. Qui, consapevoli che i danni della guerra avevano cancellato l’aspetto storico e quindi tale vincolo non aveva presupposti, suggerirono la sistemazione di un museo diverso, l’allora costituenda Galleria Nazionale della Liguria. Come previsto nelle loro intenzioni, questa parte del palazzo è stata aperta nel 1993 per presentare al pubblico il nucleo delle opere che oggi arricchiscono il patrimonio del museo costituito dalle acquisizioni dello Stato rivolte a incrementare, in modo complementare, la donazione Spinola.

 Il Museo di Palazzo Reale e la Galleria nazionale di Palazzo Spinola sono inseriti nella “Card” dei Musei di Genova. Presentando il biglietto intero di uno dei due musei si ha diritto ad accedere all'altro museo con il biglietto ridotto da 2,00 €

Indirizzo

piazza Pellicceria, 1
16126 Genova

Orari

da martedì a sabato 13.30-19.30. Ultimo ingresso 18.30

Situazione Emergenziale Aperture :

Aperture Attive

Informazioni

www.palazzospinola.beniculturali.it/
palazzospinola@beniculturali.it
Tel: +39 010 2705300
Chiusura: Domenica, lunedì e festivi
Intero: 4,00 €
Ridotto: 2,00 €