Il nuovo allestimento del Museo archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”
Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Direttore generale Musei Massimo Osanna, il Prefetto capo della commissione straordinaria del Comune di Castellammare Raffaele Cannizzaro, il Direttore del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, la Direttrice del Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” Maria Rispoli e il prof. Carlo Rescigno dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Nell’occasione, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, cap. Massimiliano Croce, ha presentato il recupero di circa 125 reperti archeologici di produzione campana, condotto in sinergia con il Parco archeologico di Pompei – Area Tutela. I reperti saranno tutelati e valorizzati nel contesto del Museo “D’Orsi”.
Duplicate le sale e arricchita la collezione di opere provenienti dalle ville del territorio stabiese, sono oltre 500 i reperti ora esposti, tra dipinti murali, arredi marmorei, suppellettili in ceramica e bronzo. Il percorso si integra inoltre con tecnologie e apparati multimediali didattici che implementano l’accessibilità fisica e culturale delle opere e dei contenuti. Valorizzati infine anche i depositi del complesso, secondo un nuovo concept finalizzato a renderli non più solo luoghi di conservazione ma anche di fruizione e ricerca, aperti al pubblico.
“Oggi si raccolgono i frutti di un progetto ambizioso in cui ho creduto da sempre, impegnandomi in prima linea per la valorizzazione della Reggia di Quisisana, divenuta, dal 2020, il naturale e prestigioso spazio espositivo del patrimonio archeologico dell’antica Stabiae” dichiara il Direttore generale Musei, Massimo Osanna. “Visitare il Museo Archeologico di Stabia significa non soltanto comprendere la vita e la cultura del passato, ma anche proiettarsi verso il futuro” continua Osanna. “Qui, infatti, si intende costruire un modello virtuoso di dialogo con il territorio, una buona pratica basata sulla sinergia interistituzionale e sulla ricerca scientifica sperimentale. L’istituto, che riapre al pubblico con un nuovo allestimento arricchito nella compagine di reperti esposti e nella metodologia di comunicazione didattica, è un invito alla scoperta della nostra storia: anche l’accordo di valorizzazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha permesso di proporre ai visitatori un viaggio straordinario tra manufatti appena sottoposti a un’attenta campagna di restauro”.
In allegato la cartella stampa.