Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione Sardegna e il Comune di Cabras hanno sottoscritto un Accordo di valorizzazione per migliorare la gestione, la fruizione e la promozione del Complesso scultoreo e sito archeologico di Mont’e Prama e dei luoghi della cultura del Comune di Cabras.
Entrano così a far parte del nuovo “Sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis – Terra di Mont’e Prama” anche l’area archeologica di Tharros, la Torre di San Giovanni, l’ipogeo di San Salvatore, il tempio fenicio di Capo San Marco, la necropoli di San Giovanni e dello Spiaggione, i resti dell’Acquedotto Romano e il nuraghe Baboe Cabitza.

Il ministro Dario Franceschini, il sindaco Cristiano Carrus e il governatore Francesco Pigliaru
L’accordo firmato il 19 luglio 2017 dal ministro Dario Franceschini, dal sindaco Cristiano Carrus e dal governatore Francesco Pigliaru, rappresenta il primo passo di un percorso che porterà alla nascita di una Fondazione e alla realizzazione di un piano strategico di sviluppo turistico-culturale per la gestione dei beni culturali, musei e aree archeologiche del territorio di Cabras.

Giganti di Mont’e Prama, Museo archeologico nazionale di Cagliari
La necropoli di Mont’e Prama, scoperta casualmente nel marzo del 1974, risale alla società nuragica della Prima età del Ferro. Il restauro dell’intero complesso statuario rinvenuto nell’area ha consentito di individuare in tutto 28 statue maschili, di cui 16 pugilatori, 6 arcieri, 6 guerrieri, e 16 modellini di nuraghe.
Dal 2014 l’esposizione temporanea dei Giganti di Mont’e Prama è ospitata da:
- il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, in cui si offre la lettura delle sculture nel contesto dell’archeologia sarda e mediterranea,
- il Museo Civico di Cabras, in cui vengono inseriti all’interno di un percorso che racconta l’archeologia del Sinis.