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Lampedusa. Verso il museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo

Con un’esposizione di opere della cultura mediterranea provenienti da importanti musei italiani e stranieri, a Lampedusa ha trovato una prima concreta espressione il progetto Verso il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo.

La cultura rappresenta un elemento essenziale per diffondere i valori della tolleranza, del dialogo e della comprensione reciproca. Con questa finalità, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione Siciliana e il Comune di Lampedusa e di Linosa hanno sottoscritto un accordo di valorizzazione il 26 maggio 2016, dal quale nasce il progetto Verso il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo.

Il progetto, che si avvale del supporto tecnico e organizzativo della Direzione generale Musei, ha l’obiettivo di concorrere, attraverso azioni condivise, alla realizzazione di iniziative in grado di coinvolgere le principali realtà culturali del Mediterraneo, candidando Lampedusa ad assumere una centralità culturale in ambito internazionale.

La mostra

Inaugurata il 3 giugno 2016 dal Presidente della Repubblica e dal Sindaco di Lampedusa e di Linosa, la mostra sarà visitabile presso il Museo archeologico delle Pelagie fino al prossimo 3 ottobre (dalle ore 18.00 alle ore 23.00; con ingresso intero 10 euro, ridotto 5 euro, residenti 3 euro).

Tra i capolavori esposti, il quadro di Caravaggio proveniente dagli Uffizi che raffigura un amorino addormentato, insieme ad importanti testimonianze dell’arte dell’antica Sicilia greca e punica messe a confronto con espressioni dell’arte islamica e cristiana e con la drammatica attualità rappresentata da oggetti rinvenuti in mare dopo i recenti naufragi.

Il percorso espositivo ricompone la storia millenaria del Mediterraneo, con le sue straordinarie e variegate espressioni culturali, ma anche i suoi drammi. Un messaggio di ritorno ai valori della tolleranza e del dialogo che parte da Lampedusa e dalla sua comunità che si è distinta per generosità, umanità e cultura dell’accoglienza, tanto da essere candidata per il Premio Nobel per la pace.

L’Amorino dormiente di Caravaggio

Normalmente esposta nella Galleria Palatina, l’opera si trova a Firenze dal 1667, quando venne acquistata dal Cardinal Leopoldo de’ Medici. L’Amorino dormiente fu eseguito nel 1608 a Malta, dove Caravaggio era giunto per chiedere asilo. L’opera, che ritorna così su un’isola al centro del Mediterraneo, non molto lontano da dove fu creata, ricorda la posa di Aylan, il bambino morto su una spiaggia turca a seguito di un naufragio, la cui immagine resta impressa nella memoria collettiva come atroce ritratto delle vittime dell’ondata migratoria.

I luoghi e i partner

La Regione Siciliana ha reso possibile l’iniziativa trasferendo in gestione al Comune il Museo archeologico regionale delle Pelagie e altri siti culturali del demanio regionale, per costituire una prima rete di musei del dialogo e della fiducia.

Al MiBACT si affiancano importanti partner, che hanno concesso in prestito alcune opere per la mostra, tra cui: le Gallerie degli Uffizi, il Museo del Bardo di Tunisi, il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia, il Museo Storico Navale della Marina Militare e il Museo Correr di Venezia, il Museo Pelagalli “Mille voci mille suoni” di Bologna, la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, il Museo diocesano di Agrigento, i musei Abatellis e Salinas di Palermo, la Fondazione Sicilia – Villa Zito di Palermo.

Il progetto è promosso dal Comune di Lampedusa e di Linosa con il supporto di First Social Life, associazione “not for profit” cui si deve anche il progetto della mostra degli Uffizi a Casal di Principe; Comitato 3 ottobre, onlus che prende il nome dal giorno del 2013, quando nel naufragio al largo di Lampedusa persero la vita 368 migranti; la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.