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Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si lavora su 30mila reperti per renderli digitali

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli punta a valorizzare 30mila reperti (bronzi, terrecotte, affreschi e mosaici) presenti nei suoi depositi grazie alle nuove tecnologie digitali. Il progetto rientra nell’attività portata avanti nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR.

“Una piccola rivoluzione digitale sta avvenendo nei nostri Musei”, commenta il Direttore generale Musei Massimo Osanna, “grazie al PNRR Digitalizzazione e alla collaborazione con tutti gli uffici del Ministero e con le aziende che si stanno cimentando in quest’opera importante. I nostri depositi sono passati al setaccio per conoscere reperti che spesso sono dimenticati. Al MANN, collezioni mai documentate, come le terrecotte figurate, saranno censite e valorizzate anche fuori dal Museo, con iniziative didattiche rivolte a scuole e studiosi”.

Partner del MANN nella campagna di digitalizzazione è l’Associazione temporanea di imprese composta da CNS (Consorzio Nazionale Servizi), Rear e Mida Digit, azienda del Gruppo Panini Cultura.

Le attività sono realizzate con tecnologie dotate di un’ampia gamma di ottiche, capaci di garantire una risoluzione fino a 4000 ppi, particolarmente adatta alla documentazione ad altissima definizione dei beni culturali anche di piccole dimensioni. L’impiego di luci flash professionali, softbox e whitebox assicura un’esposizione omogenea dei soggetti, restituendone con precisione la matericità e la raffinatezza della lavorazione artigianale.