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Al Museo Nazionale del Bargello riapre al pubblico il Salone di Donatello

Il Salone di Donatello del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, con la selezione di capolavori assoluti della scultura rinascimentale in esso contenuti, riapre oggi, 18 aprile, al pubblico dopo quasi un anno di lavori di restauro e riallestimento.

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Con i suoi 18 metri di altezza e una superficie di 445 metri quadrati il Salone è l’ambiente più imponente del palazzo: cuore del percorso del Museo Nazionale del Bargello – capofila del gruppo statale dei Musei del Bargello – è un concentrato di storia dell’arte del Rinascimento. Sono 9 i capolavori di Donatello che vivono in questa sala: il David in marmo, il San Giorgio, il Marzocco, il celeberrimo David in bronzo, l’Attis, il Putto danzante, la Crocifissione, la Testa di uomo barbuto e la Madonna di via Pietrapiana. A questi si aggiungono il San Giovanni Battista Martelli scolpito in collaborazione con Desiderio da Settignano e altre opere solo in parte di mano dell’artista o eseguite su suo progetto, all’interno della bottega.

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Accanto alle sculture di Donatello sono esposte nel Salone opere di coloro che, insieme a lui, furono i padri fondatori del Rinascimento: Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, di cui vediamo qui le formelle presentate al celebre concorso del 1401 per la Porta nord del Battistero fiorentino. E ancora Luca della Robbia, che stupì i suoi contemporanei con l’invenzione di quella che Vasari definì “un’arte nuova, utile e bellissima”, cioè la tecnica della terracotta invetriata. Nel Salone sono inoltre presenti artisti che di Donatello furono stretti collaboratori, come Michelozzo, oppure allievi di prim’ordine, come Desiderio da Settignano e Bertoldo di Giovanni, che contribuirono a rendere immortale la scultura fiorentina del primo Rinascimento.

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Il nuovo allestimento comprende 65 opere e si distingue per una serie di scelte progettuali volte a migliorare la fruizione, la leggibilità e la sicurezza delle sculture esposte. Tra le principali novità spicca la disposizione dei due David di Donatello: il David in bronzo, collocato al centro della sala a sottolinearne il ruolo di autentica icona del museo, e il David in marmo, ora accostato al San Giorgio. La nuova collocazione dei due David consente un confronto diretto tra le opere, emblematico della rapida evoluzione stilistica dello scultore. Ripensata anche la posizione dell’Attis di Donatello e del David del Verrocchio, anch’essi ricollocati nell’ambito di un allestimento che punta a restituire maggiore coerenza narrativa e leggibilità al percorso espositivo.

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Il Salone di Donatello – dichiara il Direttore generale Musei Massimo Osannaè, a tutti gli effetti, il tempio della scultura italiana del Quattrocento: un luogo che raccoglie capolavori straordinari, testimonianza di uno dei momenti più cruciali della storia dell’arte italiana. La riapertura di questa sala monumentale, dopo significativi interventi di restauro e riallestimento, restituisce al pubblico un ambiente di eccezionale valore architettonico e un percorso espositivo rinnovato e accessibile. Il progetto ha saputo coniugare conservazione e innovazione, migliorando la leggibilità delle opere e offrendo strumenti di fruizione inclusiva, pensati per tutti i pubblici. È un passo importante per il Bargello, proprio in quest’anno speciale che segna la sua unione con la Galleria dell’Accademia in un unico istituto museale: un’occasione per costruire un percorso narrativo di grande suggestione, capace di raccontare, in modo ancora più efficace, la straordinaria vicenda del Rinascimento italiano — e di Firenze, che ne fu una delle grandi capitali”.

In allegato il comunicato stampa.