Giardino della Villa medicea di Castello: riapre al pubblico la Grotta degli animali
In coincidenza con l’anniversario dei 450 anni dalla morte di Cosimo I dei Medici, Granduca di Toscana e di Giorgio Vasari, pittore, architetto, disegnatore e letterato, sono terminati i lavori di restauro della Grotta degli animali del Giardino della Villa medicea di Castello, che il duca commissionò al Tribolo a partire dal 1539, e che lo stesso Vasari proseguì dopo la sua morte indicandola tra i capolavori in ampi brani delle “Vite”.
Dall’11 aprile fino al 30 giugno i visitatori potranno ammirare le superfici originali dei marmi delle vasche, dei singoli animali, delle pietre multicolore, grazie a speciali visite gratuite accompagnati dal personale del museo.
Riaperta anche l’intera area del Parco dove due querce centenarie hanno nel corso dei secoli adattato le loro radici alla conformazione della grotta sottostante e dove si può nuovamente ammirare la fontana dell’Appennino.
Il complesso intervento, durato diversi anni, ha visto la collaborazione e l’impegno di numerosi partner istituzionali e il sostegno di mecenati tramite Art Bonus.
La Grotta, detta anche ‘del diluvio’, è un vero e proprio teatro delle acque, allegoria del potere in forma di meraviglia posta a coronamento del Giardino e a conclusione di uno straordinario asse prospettico che partiva dalla fontana di Ercole e Anteo di Bartolomeo Ammannati, che oggi svetta sulla prima terrazza al centro del disegno geometrico delle aiuole.
Al suo interno, tre vasche monumentali con decine di mammiferi, pesci, crostacei e molluschi, creano l’effetto di un serraglio che sembra animarsi quando le pietre di colori differenti, ispirate al vello originale dell’animale, si bagnano per effetto degli oltre cento zampilli che fuoriescono dal pavimento, dalle volte e dalle bocche di alcuni animali.
Le decorazioni scultoree si richiamano ai tre elementi della terra, dell’aria e dell’acqua. Al centro della vasca frontale campeggia l’unicorno, l’unico animale fantastico che secondo una leggenda avrebbe il potere di risanare le acque grazie al corno magico, simbolo dell’azione benefica della politica di Cosimo.
In linea con lo spirito neoplatonico del tempo, quando si riteneva che l’uomo potesse rivaleggiare e controllare la natura, i giochi d’acqua non avevano soltanto la funzione di stupire e divertire gli astanti, ma rappresentavano una testimonianza dell’ingegno e delle capacità umane, come scrive ancora Giorgio Vasari nel proemio alle Vite: “[…] l’acqua piove per colature di questi tartari, e colando fa dolcezza nell’udire e bellezza nel vedere”.
Al centro della grotta si trova infatti uno specchio acustico da dove i suoni si diffondono con straordinaria nitidezza in tutto lo spazio, fondendosi armoniosamente con il rumore dell’acqua. Un piccolo stratagemma del sistema idraulico probabilmente consentiva anche al duca Cosimo di osservare divertito, da un unico punto che rimane sempre asciutto, i propri ospiti investiti inaspettatamente dai getti d’acqua.
Programma
- Visite gratuite alla Grotta degli animali
- dall’11 aprile al 30 giugno
- da giovedì a domenica, ore 11.00 e 17.00
- senza prenotazione con partenza dall’ingresso del giardino
Per maggiori info: museitoscana.cultura.gov.it