Ministero della Cultura

Menu
Sei in: Home / Notizie / Notifiche

QR Code – Gli Dei Ritornano. I Bronzi di San Casciano

BDSC_Social_Card_MANN_DEF

A partire dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è presentata come una spirale del tempo e dello spazio: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua non solo a San Casciano ma in una moltitudine di luoghi sacri del territorio.

Oltre venti statue e statuette, centinaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici.

L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda.

 

PERCORSO ESPOSITIVO

 

1. SALA 140

1

2

3

4

5

2. SALA 142

6

7

8

9

3. SALA 143

10

11

4. SALA 146

12

5. SALA 144

13

14

6. SALA 141

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

 

1. SALA 140

 

1

 

Spada in bronzo
Cetona, Antro della Noce
Età del bronzo recente (1400-1300 a.C.)

La spada in bronzo venne fusa in un’unica matrice a doppia valva. I fori per l’inserimento dei ribattini che fissavano gli elementi dell’impugnatura, verosimilmente in corno o osso, furono predisposti in fusione e successivamente allargati. La lega è composta in prevalenza da rame, stagno e altri metalli in percentuali minori.

Bronze sword
Cetona, Antro della Noce
Bronze Age (1400-1300 BCE)

The bronze sword was cast in a single double-valved mold. The holes for the insertion of the rivets that secured the elements of the hilt, likely made of ivory or bone, were cast and subsequently enlarged. The alloy is largely composed of copper, tin and other metals in smaller percentages.

 

— Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, Perugia

 

 

Ossuario biconico
Cetona-San Casciano dei Bagni, necropoli di Cancelli
Prima età del ferro (1000-850 a.C.)

Si tratta di un vaso in impasto realizzato a mano, di colore bruno, definito biconico per la particolare conformazione del corpo, costituita da due tronchi di cono con i vertici combacianti, utilizzato nelle tombe di età villanoviana (all’inizio dell’età etrusca) come contenitore dei resti cremati dei defunti.

Biconical urn
Cetona-San Casciano dei Bagni, necropolis of Cancelli
Iron Age (1000-850 BCE)

This is an impasto, handmade vase, in brown color, defined as biconical due to the particular configuration of the body, consisting of two truncated cones with the vertices facing each other. Such urns were used in the tombs of the Villanovan period (at the beginning of the Etruscan period) as containers for the cremated remains of the deceased.

 

— Museo Archeologico Nazionale di Firenze

 

 

Affibbiaglio in bronzo (elemento di cintura)
Chianciano Terme-Pienza, necropoli di Tolle
Orientalizzante Recente (630-600 a.C.)

L’affibbiaglio, in un maestoso canopo su trono, costituiva l’elemento di cerniera di una cinta in materiale deperibile che doveva cingere l’ossuario antropomorfo nell’intento di ‘vestirlo’. Nel contesto della necropoli di Tolle l’affibbiaglio è elemento esclusivo del costume personale di individui di genere femminile.

Belt buckle in bronze
Chianciano Terme-Pienza, necropolis of Tolle
(630-600 BCE)

The belt buckle was found on an impressive canopic jar, placed on a throne. The artifact represents the clasp element of a belt made of perishable material that must have encircled the anthropomorphic urn in order to ‘dress’ it. Within the context of the necropolis of Tolle, the clasp is an exclusive element of the personal clothing of females.

 

— Museo Civico delle Acque, Chianciano Terme

 

 

Capigliatura, torso, mano, piede e crescente lunare di statua in bronzo
Chianciano Terme, santuario di Sillene
Età classica (480-350 a.C.)

Ѐ verosimile che questi straordinari frammenti facessero parte di un grande donario in bronzo, costituito da un gruppo statuario che rappresentava una divinità su carro, decorato con figure di delfini, trainato da due cavalli aggiogati con uno splendido timone, desinente in una straordinaria testa di grifo.

Head, torso, lenght, foot and lunar crescent in bronze
Chianciano Terme, springs of Sillene
Classic Period (480-350 BCE.)

It is likely that these extraordinary fragments were part of a large votive offering in bronze, consisting of a statuary group representing a deity on a chariot, decorated with dolphins. The chariot was drawn by two horses yoked to a splendid helm, in the form of an extraordinary griffin head.

 

— Museo Civico delle Acque, Chianciano Terme

 

 

2

 

I materiali rinvenuti testimoniano l’esistenza di un luogo di culto legato alla presenza di una sorgente di acqua termo-minerale. Tra gli oggetti in bronzo, la presenza delle orecchie allude alla tradizione dell’offerta dell’organo dell’udito di matrice etrusco-italica, associando all’aspetto terapeutico legato alla risorgiva di acqua calda, quello oracolare e di comunicazione con la divinità. Allo stesso modo le maschere, a volto intero o raffiguranti solo gli occhi, possono evocare una funzione curativa in relazione alle malattie della vista, ma anche di generica protezione del fedele. Le figurine umane rappresentano oranti e offerenti stanti, spesso con gli organi sessuali ben evidenti, talvolta nell’atto di offrire qualcosa – un frutto, una coppa – alla divinità. Sono eccezionalmente presenti alcune figurine stilizzate di infante in fasce, raramente attestate altrove.

The artifacts on display are linked to the presence of a thermo-mineral water spring. Among the bronze objects, the presence of ears alludes to the Etrusco-Italic tradition of offering the organ of hearing, associating the therapeutic aspect linked to the hot water spring with the oracular aspect and communication with the divinity. Similarly, the masks, either of the entire face or depicting only the eyes, may evoke a healing request related to the eyesight, or a general request for the protection of the worshipper. The figurines represent male and female people in the act of praying or offering, often with their genitalia clearly defined, sometimes in the act of offering to the deity a gift. The presence of stylised figurines of swaddled infants in the deposit is an exceptional occurrence as they are rarely attested elsewhere.

 

Orecchio votivo
Rapolano Terme, santuario di Campo Muri
III-II secolo a.C.

Votive ear
Rapolano Terme, thermal sanctuary of Campo Muri
Third-second century BCE

 

— SABAP Arezzo

 

 

Orecchio votivo
Rapolano Terme, santuario di Campo Muri
III-II secolo a.C.

Votive ear
Rapolano Terme, thermal sanctuary of Campo Muri
Third-second century BCE

 

— SABAP Arezzo

 

 

Lamina oculare con maschera
Rapolano Terme, santuario di Campo Muri
III-II secolo a.C.

Ocular lamina
Rapolano Terme, thermal sanctuary of Campo Muri
Third-second century BCE

 

— SABAP Arezzo

 

 

Bronzetto maschile
Rapolano Terme, santuario di Campo Muri
III-II secolo a.C.

Bronze male figurine
Rapolano Terme, thermal sanctuary of Campo Muri
Third-second century BCE

 

— SABAP Arezzo

 

 

Bambino in fasce
Rapolano Terme, santuario di Campo Muri
III-II secolo a.C.

Swaddled infant
Rapolano Terme, thermal sanctuary of Campo Muri
Third-second century BCE

 

— SABAP Arezzo

 

 

Bambino in fasce
Orvieto
III-II secolo a.C.

Swaddled infant
Orvieto
Third-second century BCE

 

— Museo Archeologico Nazionale di Arezzo

 

Bambino in fasce
S.P.
III-II secolo a.C.

Swaddled infant
Unknown provenance
Third-second century BCE

 

— Museo Archeologico Nazionale di Arezzo

 

 

3

 

Statua di togato
dal territorio di Perugia o di Chiusi
II-I secolo a.C.

Giovane individuo in toga con tunica sottostante; il braccio destro è portato davanti al petto e celato dalla toga, sul cui orlo inferiore si trova l’iscrizione con la dedica da parte di Au(le) Ceisina agli dèi di Thufltha:
«Au(le) Ceisina, (figlio) di La(rth), agli dei di Thufltha ha donato».

Statue of toga wearer
possibly from the territory of Perugia or Chiusi
2nd – 1st century BCE

Young man in a toga with a tunic underneath. The right arm appears in front of the chest and is concealed by the toga, on the lower edge of which is the inscription with the dedication by Au(le) Ceisina to the gods of Thufltha:
«Au(le) Ceisina, (son) of La(rth), gave to the gods of Thufltha».

 

— SABAP per le province di Viterbo e l’Etruria meridionale

 

 

4

 

Lamina con dedica alle ninfe
Chiusi, Ponte Rovescio
Prima età imperiale (I-II secolo d.C.)

Oltrepassata la città di Chiusi, la via Cassia lambiva un’area di culto dedicata alle Ninfe. Una tabella in lamina di bronzo qui rinvenuta, reca ai lati di una testa di prospetto, caratterizzata da capelli ondulati, grandi occhi, orecchie e bocca piccole, l’iscrizione Sentius [L]ucilianus Nymphis aq[uae] Ogulni/ae d(onum) p(osui)t, «Senzio Luciliano ha deposto questo dono per le Ninfe dell’Acqua Ogulnia».

Lamina with dedication to the nymphs
Chiusi, Ponte Rovescio
1st century CE

Beyond the town of Chiusi, Via Cassia passed by an important cult area dedicated to the Nymphs. A bronze lamina was found here and bears on one of its sides, a schematic head in profile, with wavy hair, large eyes, and small ears and mouth. The lamina bears also the inscription Sentius [L]ucilianus Nymphis aq[uae] Ogulni/ae d(onum) p(osui)t.

 

— Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

 

5

 

Tre maschere in bronzo
Rapolano Terme, Deposito della Querciolaia
I secolo d.C.

Elmi di questo tipo facevano parte delle armature da cerimonia e da parata adottate dagli ufficiali degli squadroni di cavalleria di stanza nelle regioni periferiche dell’Impero. Erano composti da una maschera mobile e da una calotta di protezione dell’occipite, unite per mezzo di una cerniera; i fori per ribattini e per cinghie testimoniano la presenza di un’imbottitura interna e di un complesso sistema di fissaggio.

 

Three bronze masks
Rapolano Terme, Votive deposit of Querciolaia
1st century CE

Masks of this type were part of the ceremonial and display armor adopted by cavalry officers stationed in the peripheral regions of the Empire. They consisted of a movable mask and a cover for the protection of the occipital bone. These parts were joined with a hinge; holes for rivets and straps testify to the presence of internal padding and a complex fastening system.

 

— Museo Archeologico Nazionale di Firenze

 

2. SALA 140

 

6

 

Nel 2004, nel corso di lavori di sistemazione della sorgente di Doccia della Testa, presso lo stabilimento termale di Villa Medici a San Casciano dei Bagni, fu rinvenuto un complesso di sessantasette oggetti composto da alcune statuette votive in bronzo, una basetta in marmo e un cospicuo numero di reperti monetali. Le statuette in bronzo, di cui si presenta qui una selezione, rappresentano devoti maschili e femminili, divinità. Vi sono anche parti anatomiche umane: un orecchio destro, , una mammella e un serpente di cui resta solamente la coda. Particolarmente importante è la mammella in bronzo per la presenza di un’iscrizione in latino, che esplicita il nome del dedicante e l’occasione dell’offerta. Il prezioso oggetto venne donato agli inizi del I secolo d.C. da Avidiena Eutyche, liberta di Gaius Avidienus, come ringraziamento alla divinità per aver esaudito una preghiera (votum solvit libens merito, abbreviato V S L M).

In 2004, during works at the spring of Doccia della Testa at the Villa Medici spa in San Casciano dei Bagni, a group of sixty-seven objects was found consisting of several bronze votive statuettes, a marble base, and a conspicuous number of coins. The bronze figurines, a selection of which is displayed here, represent male and female devotees and deities. Human anatomical parts were also found: a right ear, originally attached to a base with a lead casting, a breast and a snake of which only the tail remains. Particularly important is the bronze breast, which is distinguished by the presence of a Latin inscription, explicitly mentioning the name of the dedicator and the occasion of the offering. The precious object was donated in the early 1st century BCE by Avidiena Eutyche, a freedwoman of Gaius Avidienus, as thanks to the deity for fulfilling a prayer (votum solvit libens merito, abbreviated as V S L M).

 

Seno in bronzo
stipe di Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
I secolo d.C.

Bronze breasts
votive deposit of Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
1st century CE

 

Orecchio votivo in bronzo
stipe di Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
II secolo a.C.

Votive ear in bronze
votive deposit of Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
2nd century BCE

 

Bronzetto maschile con Ercole a riposo
stipe di Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
IV secolo a.C.

Bronze male figurine representing Hercules resting
votive deposit of Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
4th century BCE

 

Serpente in bronzo
stipe di Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
I secolo a.C.

Bronze serpent
votive deposit of Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
1st century BCE

 

Bronzetto maschile in bronzo
stipe di Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
IV secolo a.C.

Bronze male figurine
votive deposit of Doccia della Testa, San Casciano dei Bagni
4th century BCE

 

— SABAP Siena

 

7

 

Altare di travertino con dedica ad Asclepio e Igea
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni, recupero 1585
fine del II secolo d.C.

Ara in travertino, ricomposta da due frammenti, dedicata alle due divinità della salute Esculapio e Igea:

P(ro) s(alute) / Cai et Pomp[o]/niae n(ostrorum) libero[ru]/m[q]ue eor[um], / Aesculapio / et Hygiae sacr(um). / Ephaestas lib(erta) / v(otum) l(ibens) m(erito) s(olvit). «Per la guarigione dei nostri Gaio (Erucio Claro) e Pomponia (Triaria) e dei loro figli, sacro ad Esculapio e a Igea. La liberta Efesta pose per ringraziare della preghiera esaudita volentieri e meritatamente».

Travertine altar with dedication to Asclepius and Hygeia
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni, found in 1585
end of 2nd century CE
Travertine altar, reassembled from two fragments, dedicated to Asclepius and Hygeia:
P(ro) s(alute) / Cai et Pomp[o] / niae n(ostrorum) libero[ru] / m[q]ue eor[um], / Aesculapio / et Hygiae sacr(um). / Ephaestas lib(erta) / v(otum) l(ibens) m(erito) s(olvit).

 

— SABAP Siena

 

Altare di travertino con dedica a Fortuna Primigenia
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
fine del II secolo d.C.

Ara in travertino locale, con coronamento e zoccolo modanati, dedicata a Fortuna Primigenia:
P(ro) s(alute) / Asini Fabiani / et Eruciae Triari / ae
et liberis eor(um) / Fortunae Primige / niae bascantianus / servos (!) actor d(e)d(icavit).
«Per la guarigione di Asinio Fabiano e di Ercia Triaria
e per i loro figli, l’amministratore delle proprietà Abascantiano dedicò a Fortuna Primigenia».

Travertine altar with dedication to Fortuna Primigenia
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
end of 2nd century CE

Travertine altar, reassembled from two fragments. Dedicated to Fortuna Primigenia:
P(ro) s(alute) / Asini Fabiani / et Eruciae Triari / ae et liberis eor(um) / Fortunae Primige/niae bascantianus / servos (!) actor d(e)d(icavit).

 

— SABAP Siena

 

 

8

 

Statua di Afrodite del tipo Doidalsas
Doccia della Testa
II secolo d.C.

Figure di questo tipo, puramente ornamentali, abbellivano strutture termali o comunque dedicate alle acque. La figura è acefala e priva di braccia, a grandezza naturale, e faceva parte di uno dei molti complessi termali che dovevano costellare il territorio di San Casciano dei Bagni. Difficile dire se fosse parte di impianti dedicati alla sacralità dell’acqua o appartenesse a complessi termali pubblici.

 

Statue of Aphrodite in the Doidalsas type
Doccia della Testa
2nd century CE

Statues of this type, usually purely ornamental, embellished thermal structures or spaces dedicated to water. The statue is headless and armless and was part of one of the many thermal complexes that must have dotted San Casciano dei Bagni. It is difficult to say whether the statue was part of the structures dedicated to the sacredness of water or belonged to public thermal complexes.

 

— SABAP Siena

 

 

9

 

Olla cineraria con ciotola-coperchio, tegola iscritta
San Casciano dei Bagni, necropoli di Balena
Terzo-ultimo quarto del II secolo a.C.

 

Funerary olla with bowl lid and inscribed tile
San Casciano dei Bagni, necropolis of Balena
Third – last quarter of the 2nd century BCE

 

Olla cineraria a campana con ciotola coperchio, tegola iscritta
San Casciano dei Bagni, necropoli di Balena
Ultimo quarto del II secolo a.C. – primo quarto del I secolo a.C.

 

Funerary, bell-shaped olla with bowl lid and inscribed tile
San Casciano dei Bagni, necropolis of Balena
Last quarter of 2nd century BCE – first quarter of the 1st century BCE.

 

Olla cineraria con ciotola coperchio, tegola iscritta
San Casciano dei Bagni, necropoli di Balena
Inizio del secondo quarto del I secolo a.C.

La necropoli di Balena, di età tardo ellenistica, è caratterizzata da dromoi («corridoi»), lungo cui si aprono numerosi ‘nicchiotti’ chiusi da tegole, secondo un tipo ampiamente noto nell’area chiusina. All’interno dei loculi vi era il cinerario con frequentemente un piccolo corredo (balsamari, oggetti quotidiani sia fittili che in metallo). Sulle tegole, poste a chiudere i loculi con il bordo superiore a terra, si possono leggere le seguenti iscrizioni recanti i nomi delle defunte:

Dromos 4, loculo 82: θana. veinei / crepesa / numsis. Alfabeto etrusco normalizzato.
Dromos 2, loculo 24: TANA / ORSMINEI / CASRTOS. Iscrizione etrusca in alfabeto latino.
Dromos 2, loculo 104: ARUSEIRLA /ALBONIA. Iscrizione latina.

 

Funerary olla with bowl lid and inscribed tile
San Casciano dei Bagni, necropolis of Balena
L Beginning of the second quarter of the 1st century BCE

The necropolis of Balena, dating in the late Hellenistic period, is characterized by dromoi («corridors»), along which were opened numerous ‘niches’ closed by tiles, following a type widely known in the Chiusi area. Inside the niches (loculi) there was the urn, frequently accompanied by other equipment (balsamaria and daily objects made of terracotta and metal). The following inscriptions bearing the names of the deceased can be read on the tiles, which are used to close the niches with their upper edge on the ground:

Dromos 4, loculus 82: θana. veinei / crepesa / numsis. Normalized Etruscan alphabet.
Dromos 2, loculus 24: TANA / ORSMINEI / CASRTOS. Etruscan inscription in Latin alphabet.
Dromos 2, loculus 104: ARUSEIRLA /ALBONIA. Latin inscription.

 

— SABAP Siena

 

3. SALA 143

 

10

 

Fulmine in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
Inizio del I secolo d.C.

Bronze thunderbolt
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
Early 1st century CE

 

Punta di freccia in selce (keraunion)
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
Eneolitico (da strato di I secolo d.C.)

Un fulmine in bronzo e una freccia in selce furono deposti al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, all’interno di uno strato composto da tegole e coppi, a chiusura della vasca sacra di età etrusca, al momento del suo smantellamento. Il rinvenimento del fulmine e della punta di freccia entro il sigillo di tegole e coppi ha permesso di proporre il riconoscimento di un legame tra il seppellimento delle statue in bronzo all’interno della vasca più antica, in associazione con il resto delle offerte, con un fulgur conditum. Secondo il principio dell’ars fulguratoria, di tradizione etrusca, ciò che all’interno di un tempio o di un santuario veniva colpito da un fulmine doveva essere sepolto sul luogo stesso del prodigio e il fulmine stesso doveva essere ʻsepoltoʼ. Il luogo del seppellimento – in questo caso la vasca stessa – veniva chiamata bidental.

 

Flint arrowhead
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
Eneolithic (from a layer of the 1st century CE)

A bronze lightning bolt or thunderbolt and a flint arrowhead, were deposited at Bagno Grande of San Casciano dei Bagni, within a layer composed of tiles, in order to seal the sacred pool of the Etruscan period, at the time of its dismantling. The discovery of the lightning bolt and the arrowhead among the sealing layer of tiles at San Casciano allowed the identification and proposal of a link between the burial of the bronze statues within the older pool, in association with the rest of the offerings, with a fulgur conditum. According to the principle of ars fulguratoria within the Etruscan tradition, whatever, within a temple or shrine, was struck by lightning it was to be buried at the very site of the phenomenon together with the lightning itself. The place of burial – in this case the pool itself – was called a bidental.

 

— SABAP Siena

 

 

11

 

Statua femminile in bronzo con dedica al Flere di Havens
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
II secolo a.C.

La statua femminile in bronzo ha la patera nella mano destra staccata, mentre intorno all’avambraccio sinistro s’attorciglia un serpente. Sulla piega centrale del chitone corre verticalmente l’iscrizione:
au:scarpe.au.velimnal.persac cver. flereś.havensl;
«Aule Scarpe di Aule (figlio) (e) di una Velimnei (ha dato) come cosa sacra al Nume della Fonte».

Bronze female statue with dedication to Flere di Havens
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
2nd century BCE

The bronze female statue would have had a patera in the right hand, now detached, while a snake is coiled around her left forearm. The inscription runs vertically on the central fold of the chiton:
au:scarpe.au.velimnal.persac cver. flereś.havensl;
«Aule Scarpe, son of Aule and of a Velimnei, (donated) as something sacred to the Numen of the Fountain».

 

— SABAP Siena

 

Statua maschile di efebo malato
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
Inizio del I secolo d.C.

La statua è una figura in nudità integrale con gambe e braccia esili: la gamba destra è portante, mentre la sinistra è piegata al ginocchio; l’atteggiamento delle braccia è da orante ma le dita sono rattrappite.

Male statue of deseased ephebe
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
Early 1st century CE

The statue is of a figure in full nudity with slender legs and arms. The right leg is weight-bearing, while the left is bent at the knee; the position of the arms is in a gesture of prayer but the fingers are wrinkled. The body is malformed: the thorax is scrawny, the abdomen is rounded. This form are anomalies due to the health condition of the devotee, who is in fact requesting healing.

 

— SABAP Siena

 

4. SALA 146

 

12

 

Statua maschile di togato in bronzo
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
I secolo a.C

Il giovane indossa una tunica e un mantello che avvolge il corpo; dall’orlo superiore fuoriesce la mano destra, con braccio piegato al gomito e con l’avambraccio risalente verso l’alto in modo quasi verticale; la mano non si adagia sulla stoffa, ma sembra compiere un gesto di preghiera.

Bronze male statue of toga wearer
Bagno Grande, San Casciano dei Bagni
1st century BCE

Il braccio sinistro pende lungo il fianco, e la mano coperta stringe un lembo della veste.The young man wears a tunic and a mantle that wraps around his body; the right hand emerges from the upper hem, with the arm bent at the elbow and the forearm rising upward almost vertically; the hand does not rest on the fabric, but seems to make a gesture of prayer. The left arm hangs along the side, and the covered hand clutches a fold of the tunic.

 

— SABAP Siena

 

 

5. SALA 144

 

13

 

Statua di Apollo in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo a.C.

La statua in bronzo presenta uno schema raro, in equilibrio instabile, con i due piedi sollevati da terra, come in un passo di danza. Il giovane dio è in atto di scagliare una freccia con l’arco teso, un gesto indipendente da una situazione specifica. Sul viso spicca la bocca leggermente aperta, le cui labbra hanno perduto le lamine di rame.

Bronze statue of Apollo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

This bronze statue presents a rare form, balancing unsteadily, with both feet raised off the ground, as if dancing. The young god is in the act of shooting an arrow with an outstretched bow, a gesture independent of a specific situation. On the face, the mouth is slightly open, while the lips have lost their copper foil.

 

— SABAP Siena

 

14

 

Placca poliviscerale in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo a.C.

Placca poliviscerale in bronzo con dedica a Fortuna
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Strumento chirurgico (sgorbia) in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Sulle braccia di Apollo, furono deposte nel fango due eccezionali placche in bronzo, caratterizzate da raffigurazioni a rilievo «poliviscerali». Accanto ai singoli ex-voto anatomici offerti nella vasca sacra (braccia, gambe, piedi, organi interni e genitali, occhi e orecchie), nel quadro di testimonianze sul legame tra pratiche mediche e il santuario, queste due placche poliviscerali in bronzo rinvenute nel 2022 costituiscono certamente la documentazione più rilevante. Si tratta di visioni di visceri come in tronchi umani aperti con un taglio laparotomico. In entrambi i casi gli esemplari spiccano per il livello di accuratezza nella realizzazione dei visceri. In questo quadro si ascrive anche il rinvenimento nel deposito di uno strumento chirurgico: una sottile sgorbia. La presenza di strumentario medico associato ad ex-voto anatomici ed ancor di più ai poliviscerali in un contesto medico termale e votivo potrebbe confermare la presenza di medici operanti presso il santuario.

Bronze polyvisceral plaque
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

Bronze polyvisceral plaque with dedication to Fortuna
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Bronze gouge
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Two exceptional bronze plaques bearing “polyvisceral” relief depictions were laid in the mud, one in Apollo’s arms and the other a short distance away. Together with the individual anatomical votive offerings found in the sacred pool (arms, legs, feet, internal organs and genitalia, eyes and ears) and within the context of evidence on the connection between medical practices and the sanctuary, these two polyvisceral bronze plaques found in 2022 certainly constitute the most relevant type of testimony. The objects represent viscera, i.e. internal organs as they would appear in a human torso opened with a laparotomic cut. We are dealing in both cases with exceptional specimens that stand out for the level of accuracy in the execution of the viscera. The discovery of a surgical instrument – a thin gouge – in the deposit is ascribed to the same framework. The presence of medical instruments associated with anatomical ex-votos and even more so with polyviscerals in a thermal-medical and votive context is an exception to the picture of contemporary deposits and could confirm the presence of doctors working at the shrine.

 

— SABAP Siena

 

 

6. SALA 141

 

15

 

Testa ritratto maschile in bronzo con dedica in etrusco
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Ritratto virile in bronzo, con dedica in etrusco sul collo al Numen della Fonte per conto di un offerente perugino. Sul collo cilindrico, svasato in basso a formare una base stabile per il manufatto, è incisa la dedica, che corre orizzontalmente su tre righe:
nufreśi:nufrznaś:ar: persile:flereś:havensl
tenine:tlenaχieiś; «per conto di Nufre della famiglia Nufrzna, (figlio) di Arnth il perugino al Nume della Fonte è posto per (un voto) adempiuto».

Male portrait head in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

This is a bronze male portrait, with a dedication on the neck, in Etruscan, to the Numen of the Fountain on behalf of a Perugian person. The dedication running horizontally on three lines is engraved, on the neck, which is flared at the bottom to form a stable base for the artifact: nufreśi:nufrznaś:ar: persile:flereś:havensl
tenine:tlenaχieiś; «On behalf of Nufre, of the Nufrzna family, son of Ar(nth), the Perugian, to the Deity of the Fountain, is placed, for (a vow) to be dissolved».

 

— SABAP Siena

 

Testa ritratto femminile in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Il busto in bronzo ritrae una dama matura dal volto pieno, con occhi cavi sottolineati da borsette e sormontati da sopracciglia arcuate; la bocca è chiusa e delimitata agli angoli da due rughe che s’incurvano verso il basso. Sulla nuca i capelli si stringono in una crocchia con tre elementi verticali. Si tratta di un’effigie della tarda età augustea.

Female portrait head in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

The small bronze bust depicts a mature lady with a full face, with hollow eyes emphasized underneath by ‘bags’ (under-eye circles) and on top by arched eyebrows. The mouth is closed and bordered at the corners by two wrinkles curving downward. The hair is gathered into a bun with three vertical elements at the bottom. This is a sculpture of the late Augustan period.

 

— SABAP Siena

 

 

16

 

Quattro pigne
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo d.C.

Susine
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I secolo a.C.

Pettine in legno
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Pesche
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I secolo a.C.

Branche in legno
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I secolo a.C.

La presenza dell’acqua termale nella vasca del santuario ha realizzato condizioni anossiche e di anaerobiosi tali da preservare la materia organica in condizioni ‘naturali’, preservandone decadimento e decomposizione. Reperti organici di natura vegetale sono rappresentati da resti di frutti, nella loro componente legnosa, porzioni di branche e rami e un pettine in legno, associati soprattutto ai depositi di monete nell’epoca d’uso imperiale romana compresa tra l’età flavia e gli inizi del III secolo d.C.

 

Four pinecones
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century CE

Plums
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Wooden comb
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd – 1st century BCE

Peaches
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Branches
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

The presence of thermal water in the pool of the sanctuary created such anoxic and anaerobic conditions that organic matter was preserved under ‘natural’ conditions, preventing its decay and decomposition. Organic finds of a vegetal nature are represented by remains of fruit, in their stony components portions of branches and twigs, and a wooden comb, mainly associated with coin deposits from the Roman Imperial period, between the Flavian period and the early 3rd c. AD.

 

— SABAP Siena

 

 

17

 

Rene in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I secolo a.C.

Dalla campagna di scavo del 2023 al santuariodel Bagno Grande provengono altri manufatti in lega di rame, riconducibili alle pratichereligiose e rituali di questo contesto. Tra questi, benchè di piccole dimensioni, spicca un reperto che può essere inseritinel gruppo degli ex-voto anatomici. Si tratta probabilmente di un rene in versone miniaturistica, sebbene la resa plastica sia molto schematica e non consenta di trovare per ora confronti puntuali. Di particolare interesse è invece la posizione del ritrovamento. Non siamo all’interno della vasca, ma all’esterno dell’edificio sacro, in prossimità del colonnato di ingresso.

Bronze kidney
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

 

Pendente a forma di pesciolino in cristallo di rocca
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a. C.

La piccola statua in bronzo raffigura un personaggio femminile con indosso un chitone corto smanicato e un diadema sulla testa, mentre a braccia divaricate trattiene tra le mani due anguille. La presenza delle anguille potrebbe identificare la figura femminile con una ninfa tutelare della sorgente di acqua dolce, alludendo quindi al Flere (o Numen) della sorgente del Bagno Grande.

Bronze statuette of deity bearing eels
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

 

Divinità portatrice di anguille in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo a.C.

La piccola statua in bronzo raffigura un personaggio femminile con indosso un chitone corto smanicato e un diadema sulla testa, mentre a braccia divaricate trattiene tra le mani due anguille. La presenza delle anguille potrebbe identificare la figura femminile con una ninfa tutelare della sorgente di acqua dolce, alludendo quindi al Flere (o Numen) della sorgente del Bagno Grande.

Bronze statuette of deity bearing eels
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

The small bronze statue depicts a female figure wearing a short sleeveless chiton and a diadem on her head, while with outstretched arms she is holding two eels in her hands. The presence of eels could identifies the female figure with a guardian nymph of the freshwater spring, thus alluding to the Flere (or Numen) of the spring at Bagno Grande.

 

— SABAP Siena

 

Statuetta di offerente femminile in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo d.C.

Statuetta di offerente maschile togato in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I secolo a.C.

Statuetta di lare danzante in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo a.C.

Clava miniaturistica in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo d.C. (stratigrafia)

Statuetta di offerente maschile con serpente in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo a.C.

Clava miniaturistica in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II secolo a.C.

La serie è composta da una selezione di bronzetti a figura umana, raffiguranti offerenti e devoti maschili e femminili, oltre a due esemplari a forma di clava, recuperati all’interno della vasca sacra e databili nel complesso tra la metà del III sec. a.C. e il II sec. d.C. Tra i pezzi più notevoli è presente una statuetta raffigurante un’offerente vestita con lungo mantello annodato su un fianco, diadema in testa e collare, con in mano una patera e una pisside. Un’altra offerente, vestita con chitone e mantello avvolto sui fianchi, reca nella parte posteriore l’iscrizione graffita in etrusco fleres, che ne indica la dedica specifica al Numen (entità divina) della Fonte. Un’allusione al Numen della fonte può essere colta anche nell’offerente femminile con patera sulla mano destra sotto alla quale pende un attributo che sembra rappresentare forse un’anguilla o un serpente, animale comunemente associato alla raffigurazione della dea Igea o della Bona Dea. Un bronzetto schematico di tipo laminare raffigura invece un devoto avvolto in una toga. Il bronzetto più tardo è rappresentato da un Lare danzante con corno potorio. Sono presentati infine due bronzetti a forma di clava, attributi che possono alludere come pars pro toto ad Hercle (Eracle), il cui culto come noto è associato anche alle scaturigini d’acqua sorgiva.

 

Bronze statuette of female in the act of offering
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century CE

Bronze statuette of male toga wearer in the act of offering
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Bronze statuette of dancing Lare
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

Bronze miniature club
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
Assigned to 2nd century CE on the basis of the stratigraphy

Bronze statuette of female in the act of offering
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
3rd century BCE

Bronze statuette of male with serpent in the act of offering
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

Bronze miniature club
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

The series consists of a small selection of bronze human figurines, depicting male and female figures in the act of offering and devotees, as well as two club-shaped specimens, recovered from inside the sacred pool and dated overall between the mid-3rd c. BC and the 2nd c. AD. Among the most notable pieces is a statuette depicting a female figure in the act of offering, dressed in a long mantle knotted at the side, a diadem on her head and a necklace, holding a patera and a pyxis. Another female figure in the act of offering, dressed with and a mantle draped over the hips, bears at the back the incised inscription in Etruscan fleres indicating its specific dedication to the Numen (divine entity) of the Fountain. An allusion to the Numen of the fountain can also be glimpsed in the female figure in the act of offering with a patera on her right hand, under which hangs an attribute that seems to represent an eel-like being, perhaps an eel or a snake – an animal commonly associated with the depiction of the goddess Hygea or Bona Dea. A schematic lamina-type bronze depicts a devotee wrapped in a toga. The latest in date bronze statuette is currently represented by a dancing Lare with a drinking horn. Finally, two club-shaped bronzes are presented here that may allude pars pro toto to Hercle (Hercules), whose cult is also associated with sources of spring water.

— SABAP Siena

 

Lucertola in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo d.C. (stratigrafia)

La statuetta, proveniente dall’interno della vasca sacra del Bagno Grande, rappresenta un Lacertide (lucertola), dal corpo basso e allungato su corte zampe, dal muso di forma conica e dalla pelle caratterizzata da cerchielli impressi. La statuetta potrebbe essere stata in origine un’applique decorativa di un arredo o di un utensile, ma non si può escludere che costituisca una rara attestazione di questo motivo nella bronzistica votiva.

 

Bronze lizard
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
Assigned to 2nd century CE on the basis of the stratigraphy

This statuette, from inside the sacred pool of Bagno Grande, represents a Lacertid (lizard), with a low, elongated body on short legs, a cone-shaped snout, and skin characterized by impressed circles. The statuette may have been originally a decorative applique of a piece of furniture or utensil, but we cannot rule out that it may constitute a rare occurrence of this motif in votive bronzes.

— SABAP Siena

 

Statua di putto in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo d.C

Uno dei reperti più antichi rinvenuti nella vasca sacra fu deposto sotto il blocco configurato a testa di toro. Si tratta di un putto – un bambino nudo – caratterizzato da un’elegante bulla sul petto, sospesa da una fascia chiusa sul dorso. La bulla era il caratteristico amuleto che proteggeva le fasi iniziali della vita degli infanti. Il putto rientra nell’insieme di offerte votive che alludono a San Casciano come altrove alla sfera della riproduzione e della fertilità, a riti legati alla crescita.

 

Bronze statue of putto
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century CE

One of the oldest artifacts found in the sacred pool was laid under the block configured as a bull’s head. It is a bronze putto – a naked child, characterized by an elegant bulla on the chest, hanging by a band, closed on the back. The bulla was the characteristic amulet that protected the early stages of infants’ lives.
The putto is certainly part of the set of votive offerings that allude at San Casciano and elsewhere to the sphere of reproduction and fertility and to rites related to growing.

— SABAP Siena

 

Infante in fasce con ritagli in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Infante in fasce in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo a.C.

Lastra aniconica in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Gli ex-voto in bronzo conformati ad infante in fasce testimoniano il legame del culto di Bagno Grande con la maternità e la salute dei neonati, aspetti di primaria importanza nella vita quotidiana antica visti gli alti tassi di mortalità infantile e la loro correlazione con la sopravvivenza della comunità intera. L’eccezionale redazione in bronzo degli infanti da Bagno Grande risponde non solo ad una specifica collocazione dei dedicanti nelle fasce alte della società, ma anche alle esigenze connesse all’esclusivo dettame rituale della vasca sacra. Una delle attestazioni più ermetiche è la grande lastra bronzea che per proporzioni e forma richiama la figura stilizzata di un infante in fasce, la cui completa assenza di dettagli la rende una sorta di stele antropomorfa che sembra delineare l’essenza dell’infanzia, una sorta di possibile sema in sostituzione e sintesi delle rappresentazioni di infanti in miniatura deposti in alcuni coevi luoghi di culto.

 

Swaddled infant with cutouts in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd or 1st century BCE

Swaddled infant in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century BCE

Aniconic slab in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd or 1st century BCE

The bronze ex-votos corresponding to swaddled infants testify to the connection of the cults at Bagno Grande with motherhood and infant health, aspects of primary importance in ancient daily life given the high infant mortality rates and correlation with the survival of the entire community. The exceptional series of the infants in bronze from Bagno Grande refers not only to the specific class of the dedicators in the upper strata of the society, but also to the needs associated with the exclusive ritual of the sacred pool. One of the most hard-to-interpret evidence is the large bronze slab, whose proportions and shape recall the stylized figure of a swaddled infant. The complete absence of details render it an almost anthropomorphic stele that defines the essence of childhood; a kind of sema that substitutes and synthesizes the representations of miniature infants deposited in contemporary places of worship.

— SABAP Siena
Statuetta di fanciullo augure
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II secolo d.C

La piccola statua in bronzo raffigura un fanciullo nudo con indosso a tracolla un lorum, il cinto in cuoio che secondo la tradizione, a partire almeno dal 217 a.C., indicava a Roma i giovani di condizione libera. Il fanciullo è in piedi, colto nell’atto di portare in alto con la mano destra all’altezza del viso un piccolo uccello e con la sinistra dietro alla schiena un frutto.

 

Statuette of boy augur
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd century CE

The small bronze statue depicts a naked child wearing on his shoulder a lorum, the leather belt that according to tradition, starting at least as early as 217 BC, denoted, in Rome, young men of free status. The boy is standing, caught in the act of bringing up with his right hand a small bird at face level and with his left hand a fruit behind his back.

— SABAP Siena


Gamba in bronzo

San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Piede in bronzo con dedica a Fortuna Primigenia
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Braccio in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Lo scavo del deposito votivo del Bagno Grande ha permesso di recuperare, tra gli oggetti con finalità votiva, un significativo numero di riproduzioni in lega metallica di parti anatomiche. Si tratta pressoché di offerte per richiedere la guarigione della porzione rappresentata o per ringraziare per l’avvenuto risanamento. Nell’ambito dei quattro arti inferiori rinvenuti, un esemplare raffigura una gamba sinistra dalla metà della coscia al piede. La riproduzione dell’anatomia è ben curata e plastica. Non mancano tuttavia anche raffigurazioni di singoli piedi tra cui un esemplare destro di dimensioni circa al vero con una resa naturale e curata, con iscrizione il cui testo ci informa sul momento dell’offerta dell’oggetto, avvenuta a posteriori dell’assolvimento del voto da parte della divinità. Tra le attestazioni di braccia notevole è un esemplare raffigurante un arto superiore sinistro circa dalla spalla alla mano (mancante del dito indice), di dimensioni leggermente maggiori del vero.

 

Leg in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd or 1st century BCE

Foot in bronze with dedication to Fortuna Primigenia
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century CE

Arm in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd or 1st century BCE

The excavation of the votive deposit in Bagno Grande has led to the recovery, among the objects with votive purposes, of a significant number of metal reproductions of anatomical parts. These are almost certainly offerings to request the healing of the depicted portion or to give thanks for the healing that has already taken place. Within the four lower limbs found, one specime depicts a left leg from mid-thigh to the foot. The reproduction of the anatomy is well-rendered. At the same time, there is no shortage of depictions of single feet, including a right foot made by hollow casting in approximately life-size proportions. The foot is rendered in a natural and careful way, with an inscription whose text informs us of the time of the offering of the object, which occurred after the deity had fulfilled the vow. Notable among the examples of arms is a specimen depicting an upper left limb, approximately from shoulder to hand (missing the index finger), slightly larger than life-size.

— SABAP Siena

 

Orecchio destro in bronzo con iscrizione in latino
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo d.C.

Orecchio sinistro in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Utero in lamina di bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
I secolo a.C.

Seno in lamina di bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C.

Pene in bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C

Volto in lamina di bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C

Occhi in lamina di bronzo
San Casciano dei Bagni, vasca sacra del Bagno Grande
II-I secolo a.C

Tra le offerte votive raffiguranti parti anatomiche rinvenute nel santuario prevale nettamente quella dell’orecchio in lega di rame. Tra i quattordici esemplari trovati dieci sono realizzati a fusione piena, di dimensioni al vero sia nella versione sinistra che destra, mentre quattro sono in lamina, anche in questo caso circa al vero, curiosamente tutti raffiguranti l’organo sinistro. Inoltre dallo scavo del santuario del Bagno Grande sono emersi significativi ex-voto anatomici raffiguranti organi genitali o mammelle. Tra i primi un unicum nella versione in lamina di lega di rame è rappresentato da un utero di forma conica raffigurato in stato di prolasso, caratterizzato dalle rugae vaginalis rese mediante fitte costolature orizzontali. Per quanto riguarda invece i genitali maschili è stato recuperato, al di fuori delle stratigrafie della vasca, e presso una polla di acqua fredda, un pene con testicoli raffigurato probabilmente con i caratteri patologici della fimosi, i quali indicherebbero un’offerta legata alla richiesta di guarigione da questa malattia. La vasca sacra ha restituito infine lamine in lega di rame che riproducono parti del volto umano, alle quali si dà il nome convenzionale di maschere.

 

Right ear in bronze with Latin inscription
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century CE

Left ear in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Uterus in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Breasts in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

Face mask in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd-1st century BCE

Penis in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd-1st century BCE

Eyes in bronze
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
2nd-1st century BCE

Copper-alloy ears clearly prevail among the votive offerings depicting anatomical parts found in the sanctuary. Among the fourteen specimens found ten are made by solid casting, with life-size proportions, depicting both the left and right versions. Four are made in bronze lamina, again approximately life-size, all depicting the left organ. Important anatomical votives depicting reproductive organs or breasts have emerged from the excavation of the sanctuary of Bagno Grande. A unicum among the former is a cone-shaped uterus, made in bronze lamina depicted in a prolapsed state and characterized by prominent rugae vaginalis, rendered by thick horizontal ribbing. Regarding male genitalia, a penis with testicles depicted most likely with the pathological characteristics of phimosis, which would indicate an offering related to a request for healing from this disease, was discovered outside of the main pool, into a smaller pool with cold water. The sacred pool has yielded copper alloy laminae reproducing parts of the human face, which have been conventionally designated as masks.

— SABAP Siena

23

 

Statua femminile di orante
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
II sec. a.C.

Il bronzo effigia una figura femminile con il gesto caratteristico dell’orante; indossa un chitone e un mantello che forma un rotolo quasi orizzontale davanti al corpo, è adagiato con un lembo sulla spalla sinistra, copre la testa e si distende quasi per intero le spalle e le gambe. Il viso dall’ovale allungato è incorniciato da una chioma bipartita, solo sul davanti trattata a più corposi riccioli ondulati che scendono sino a coprire gli orecchi, in corrispondenza dei quali una ciocca si volge all’indietro con un movimento a S; al di sopra, i ricci aderiscono alla calotta cranica e sono trattenuti da una fascia; due lunghe trecce attorte cadono sul petto. L’ornamento e ricco: orecchini con bottone a rosetta e pendente conico, collana a nastro e armille ai polsi. La statua rimanda a figure con manto trasverso diffuse sin dalla prima età ellenistica.

 

Group of 200 bronze coins
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
First century BCE and the fourth century CE

 

24

 

Donario in travertino con iscrizione bilingue
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I sec. a.C.

Agli inizi del IV secolo d.C., forse a seguito del crollo della parte ovest del tempio, venne ricostruita la muratura portante della struttura, reimpiegando blocchi squadrati in travertino che dovevano essere stati probabilmente parte dell’edificio nella sua fase più antica. Lo scavo all’interno del tempio ha portato alla luce, nel filare inferiore, la presenza della base reimpiegata di un donario in travertino. La base presenta nella superficie sommitale tre piccoli incavi con abbondanti tracce di colature di piombo, disposti a costituire un triangolo. L’altezza complessiva del donario è invece di 0.28 m, divisa in due parti identiche: la superiore perfettamente parallelepipeda, su cui è scolpita un’iscrizione che occupa un solo lato, e quella inferiore modanata a ovolo, che si restringe.

 

Travertine donarium with bilingual inscription
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
1st century BCE

 

25

 

Gruppo di 200 monete in bronzo
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
I-IV secolo d.C.

Tra i rinvenimenti di offerte votive le monete rappresentano una di quelle classi di materiali che più permettono di ripercorrere cronologicamente le vicende di questo luogo durante le varie fasi dell’età romana tra la tarda età repubblicana e la fine dell’impero. Gli esemplari esposti rappresentano solo una piccola, ma significativa, selezione di tutte le monete restituite dalla vasca nel corso delle campagne di indagine degli anni 2021 e 2022 che ammontano ad oltre 5.300 pezzi e coprono un vasto arco cronologico che si colloca grosso modo tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e il IV secolo d.C.

 

Group of 200 bronze coins
San Casciano dei Bagni, Bagno Grande
First century BCE and the fourth century CE

Among the findings of votive offerings coins represent one of those classes of materials that allow us to chronologically trace the events at this site during the various phases of the Roman period between the late Republican period and the end of the empire. The specimens on display represent only a small, but significant, selection of all the coins recovered from the basin during the excavation campaigns of the years 2021 and 2022, which amounted to over 5,300 specimens and covered a broad chronological span roughly between the last decades of the 1st c. BC and the 4th c. AD

— SABAP Siena