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Le nuove sale Arretina vasa al Museo archeologico nazionale di Arezzo

Verrà inaugurato oggi, al Museo archeologico nazionale di Arezzo, il nuovo allestimento delle sale espositive Arretina Vasa, che prevede una nuova narrazione grafica e digitale della storia e della fortuna delle ceramica sigillata aretina, celebre e tradizionale produzione di manufatti del territorio, dal tipico rivestimento rosso brillante.

A illustrare questo progetto sperimentale, curato dalla Direzione generale Musei in collaborazione con la Direzione regionale Musei Toscana, gli interventi del Direttore generale Musei Massimo Osanna, seguito dal Direttore regionale Musei Toscana Stefano Casciu, dal Direttore del Museo archeologico nazionale di Arezzo Maria Gatto e dal Coordinatore u.o. allestimenti della Direzione generale Musei Francesca Condò. 

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La sperimentazione del progetto è stata indirizzata al miglioramento del racconto museale, interfaccia fondamentale verso i tanti pubblici che frequentano il museo stesso. Le prime due sale che ospitano la ceramica aretina (oggi nn.6 e 7) erano infatti state allestite nel 1984 in occasione della mostra sulle produzioni di M. Perennius Bargathes, mentre nel 1995 fu affiancata una terza sala (oggi n.8) dedicata a Cn. Ateius. I reperti erano però mostrate con un apparato informativo estremamente sintetico, con didascalie che risultavano criptiche per un pubblico di non esperti e con pannelli retroilluminati, difficili da leggere e inaccessibili a persone con problemi di vista.

Nel nuovo allestimento si è provveduto perciò a rinnovare le vetrine presenti nel colore e nell’apparato illustrativo, con l’aggiunta di una nuova vetrina/bancone e di un’area dedicata alla didattica. Un ricco repertorio iconografico è stato inoltre realizzato ad hoc e permetterà non solo di apprezzare le eleganti raffigurazioni delle ceramiche aretine ma anche di poter produrre oggetti e grafica di alta qualità. Si tratta di un importante modo per coinvolgere nel lavoro museale figure professionali poco utilizzate come quelle dell’illustratore. A completare il tutto la presenza di un prodotto originale come la videoanimazione, disegnata appositamente per il Museo e fatta realizzare per il coinvolgimento del pubblico in età scolare.

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I pannelli tra le vetrine offrono una sintesi dei contenuti e marcano la sequenza del percorso per chi decida di seguirlo passo passo; i disegni e le didascalie permettono però anche un percorso a scelta del visitatore che preferisca farsi incuriosire dai pezzi e concentrarsi solo su alcuni temi.

Si è inteso in sostanza, col nuovo progetto, sottolineare non solo gli aspetti tecnici di questa produzione, dal reperimento della materia alle fasi di lavorazione, ma anche sottolineare l’importanza economica e sociale determinata dallo sviluppo del prodotto che conosce una diffusione inusuale per l’età antica fino alla creazione di succursali all’estero.

Il ricchissimo repertorio figurativo che assieme al bollo, una sorta di marchio di fabbrica, permette di distinguere i ceramisti, è servito anche per raccontare i temi più diffusi e il loro significato, quelle figure che ieri potevano essere comprese con immediatezza e di cui oggi, pur apprezzandone le forme, non sempre conosciamo il significato.

Per la didattica e per l’accessibilità sono poi state realizzate copie tattili di alcuni manufatti, esemplificative dei vari tipi di ceramiche e utili a comprendere il processo produttivo. Uno spazio di espansione è stato infine riservato, al termine del percorso, allo scambio con altri musei per mostre temporanee, eventuali nuove scoperte e approfondimenti.

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In allegato il comunicato stampa del progetto.

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