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Riaperto al pubblico il Parco delle Tombe di Virgilio e Leopardi a Napoli

È stato inaugurato oggi, 17 aprile, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il nuovo percorso di visita del Parco delle Tombe di Virgilio e Leopardi a Napoli.

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Alla cerimonia sono intervenuti il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, l’Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza – in rappresentanza del Sindaco Gaetano Manfredi – e la Dirigente delegata della Direzione regionale Musei nazionali Campania, Luana Toniolo.

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L’evento è stato accompagnato dalla lettura di versi di Virgilio e Leopardi, affidata rispettivamente alla scrittrice e drammaturga Valeria Parrella e all’attore e regista Gabriele Lavia: un momento di grande intensità, capace di restituire al pubblico il senso profondo del legame tra poesia, memoria e paesaggio che caratterizza questo luogo.

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L’inaugurazione del Parco delle Tombe di Virgilio e Leopardi – commenta il Direttore generale Musei Massimo Osannarestituisce alla città di Napoli uno dei suoi luoghi più evocativi e identitari, attraverso un progetto di valorizzazione che coniuga conservazione, accessibilità, sostenibilità e memoria, in continuità con la visione lungimirante del grande Soprintendente Amedeo Maiuri, che proprio qui, nel 1930, avviò un importante intervento di recupero paesaggistico e archeologico. Questo parco di rara bellezza non è solo un giardino: è uno spazio in cui dialogano archeologia, poesia, mito e natura. Qui si celebrano due grandi figure della letteratura – Virgilio e Leopardi – in un confronto che attraversa i secoli. Grazie ai fondi del PNRR, sono stati recuperati il giardino romantico e i monumenti ed è stato realizzato un nuovo percorso di visita, restituendo armonia e leggibilità. La riapertura sarà l’occasione per far conoscere questo luogo a un pubblico più ampio, rendendolo finalmente parte del patrimonio vissuto della città, a disposizione di tutti. Nel cuore di Napoli, il Parco si presenta oggi come un museo all’aperto, un’oasi di contemplazione e un presidio culturale vivo, capace di offrire un’esperienza autentica e inclusiva. Un omaggio alla città, proprio nell’anno in cui si celebrano i 2500 anni dalla fondazione dell’antica Neapolis”.

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Cuore simbolico del parco è il mausoleo in opus reticulatum, risalente ai primi decenni dell’età imperiale, tradizionalmente attribuito al poeta Publio Virgilio Marone. L’identificazione, benché non fondata su prove archeologiche, si consolidò nei secoli fino a diventare verità culturale condivisa, e fu ufficializzata nel 1930 dal Soprintendente Amedeo Maiuri, che curò la sistemazione del parco e lo aprì al pubblico. Fu proprio Maiuri a concepire questo luogo come un giardino romantico in cui potessero convivere la suggestione del paesaggio e dell’archeologia, la potenza della memoria e il decoro urbano.

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Nel 1939, il sito accolse anche il mausoleo di Giacomo Leopardi, le cui spoglie furono traslate dalla chiesa di San Vitale a Fuorigrotta. Oggi i due grandi poeti sono ricordati con due epigrafi, apposte per l’occasione, che riportano versi tratti dalle loro opere, scelti per entrare in risonanza con lo spirito del luogo.

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Ma il parco custodisce anche altri straordinari elementi: l’ingresso orientale della Crypta Neapolitana, spettacolare galleria scavata nella roccia in età augustea – probabilmente su progetto di Lucio Cocceio Aucto – per collegare Napoli con i Campi Flegrei, e un tratto dell’acquedotto, anch’esso di epoca augustea.

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Fin dall’antichità, la figura di Virgilio fu oggetto di venerazione. Secondo Plinio il Giovane, già un secolo dopo la sua morte, Silio Italico si recava ogni anno a rendergli omaggio presso il suo sepolcro. Fu però solo a partire dal Medioevo che la tomba del poeta venne identificata nel monumento oggi conservato nel Parco, che divenne così meta di pellegrinaggio letterario. Petrarca vi si recò nel 1343, e la tradizione vuole che anche Boccaccio e Cino da Pistoia fecero lo stesso.

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Aveva preso forma, peraltro, già almeno dal XII secolo, un’immagine leggendaria di Virgilio come mago e protettore di Napoli, come attesta la Cronaca di Partenope. Secondo una delle versioni più affascinanti, durante la conquista normanna le sue spoglie sarebbero state murate in segreto a Castel dell’Ovo, per evitarne la profanazione.

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Oggi, grazie al progetto di riqualificazione realizzato con fondi del PNRR, il Parco delle Tombe di Virgilio e Leopardi è stato restituito alla città con un nuovo percorso di visita, che intreccia archeologia, paesaggio e poesia. Un luogo che non è solo memoria, ma anche esperienza viva, capace di accogliere pubblici diversi e di risuonare, ancora una volta, con le parole dei suoi poeti.

Per maggiori info: museicampania.cultura.gov.it

Comunicato stampa del Ministero della Cultura