Da oggi, martedì 1° ottobre, il Museo di San Marco restituisce ai visitatori il Refettorio grande, restaurato e interamente riallestito. Dopo la Sala del Beato Angelico, le sale del Savonarola e il Refettorio piccolo con il bellissimo affresco del Ghirlandaio, riapre al pubblico anche lo straordinario ambiente in parte inaccessibile al pubblico dall’ottobre 2023 a causa di un sollevamento del pavimento in cotto.
Alla cerimonia di presentazione erano presenti il Direttore generale Musei Massimo Osanna e il Direttore della Direzione regionale Musei nazionali Toscana Stefano Casciu.
I lavori hanno interessato anche l’affresco con la Provvidenza dei domenicani sormontata dalla Crocifissione, realizzato da Giovanni Antonio Sogliani nel 1536, che richiedeva un nuovo restauro, dopo quello realizzato da Dino Dini negli anni Settanta del Novecento.
Grazie a una donazione di Michael W. Scherb, definita da un accordo tra pubblico e privato volto a valorizzare il patrimonio culturale fiorentino, la Direzione regionale Musei nazionali Toscana ha realizzato i lavori necessari a ripristinare integralmente il pavimento sollevato, a recuperare la spazialità originale della sala, a restaurare l’affresco e a definire un nuovo allestimento museale con una rinnovata disposizione delle opere d’arte, ora valorizzate da un moderno impianto di illuminazione, accompagnate da supporti alla visita con una impostazione grafica e di comunicazione al pubblico coordinata con le altre sale del Museo.
Il Refettorio grande era il luogo dove i frati quotidianamente consumavano i pasti in comune. Il vasto ambiente presenta un’architettura ancora in parte gotica, risalente alla fase antecedente alla ristrutturazione del Convento progettata per i Medici da Michelozzo. La sala, dominata dall’affresco di Giovanni Antonio Sogliani, oggi ospita importanti dipinti cinquecenteschi riferibili alla cosiddetta Scuola di San Marco, influenzata dall’arte austera, classica e di forte impronta devozionale di Fra Bartolomeo. Sulla parete destra spicca un pulpito ligneo seicentesco destinato alla lettura di testi edificanti durante i pasti.
La parete di testa del Refettorio è interamente dipinta con l’affresco di Giovanni Antonio Sogliani raffigurante la Provvidenza dei Domenicani sormontata da una Crocifissione e santi, delimitata in basso da un basamento a finti marmi. Il soggetto è una alternativa al tema dell’Ultima cena, normalmente raffigurata nei refettori conventuali fiorentini. Rappresenta l’episodio del miracoloso intervento degli Angeli per nutrire i frati domenicani rimasti senza viveri. Il Sogliani realizzò per i Domenicani una composizione chiara e nettamente definita, seppur non priva di dettagli straordinari, quali le variopinte ali degli angeli, le eleganti frange della tovaglia o i riflessi nel vetro dei bicchieri.
L’ampio intervento di pulitura e di consolidamento ha restituito all’affresco una nuova leggibilità, completata dal basamento finora occultato dalle panche lignee che vi erano accostate, e ora nuovamente visibile e apprezzabile grazie al recupero cromatico delle specchiature dipinte a finto marmo, gravemente compromesse nel passato.
“Quando uno spazio museale viene restituito alla pubblica fruizione – commenta il Prof. Osanna – è sempre un momento da celebrare: in questo caso, se possibile, ancora di più, perché avviene grazie a una pratica virtuosa, definita da un accordo tra pubblico e privato, messa in campo dalla Direzione regionale Musei nazionali Toscana con la generosa donazione del mecenate Michael W. Scherb e della sua famiglia. Un’ulteriore testimonianza del ruolo centrale che il patrimonio culturale svolge per le comunità e la società civile”.