Torna al Museo di San Marco la Deposizione di Santa Trinita del Beato Angelico
La Deposizione di Santa Trinita del Beato Angelico torna al Museo di San Marco di Firenze dopo un lungo e complesso lavoro di restauro per essere nuovamente esposta al pubblico dal 25 febbraio 2025.
L’opera, commissionata tra il 1429 e il 1432 da Palla Strozzi in onore di suo padre Onofrio per la Sagrestia della Chiesa di S. Trinita, trasformata in cappella di famiglia, rappresenta uno dei primi capisaldi della produzione artistica matura del Beato Angelico.
Con essa, l’artista scardina il concetto tradizionale delle pale d’altare di impianto medievale, caratterizzate dall’accostamento di più tavole dipinte separatamente e divise da colonnine e guglie, introducendo un nuovo modello di pala, improntata ad una visione unitaria dello spazio dipinto, all’interno del quale i personaggi e le storie narrate, oltre ad acquistare maggiore respiro in uno spazio dichiaratamente prospettico, assumono una dimensione più solenne e monumentale, con accenti teatrali.
Il centro della scena è occupato dal corpo di Cristo deposto dalla croce, sostenuto da alcuni personaggi che si affannano sulle due scale per sorreggerlo, affiancati dalle Marie piangenti. In primo piano colpisce la figura inginocchiata di un giovane in abiti contemporanei, identificato col Beato Alessio Strozzi, che sembra svolgere il ruolo di intermediario tra l’osservatore e l’evento sacro.
Altro elemento di novità, che il restauro ha contribuito a mettere maggiormente in risalto, è dato dal paesaggio sullo sfondo, con le colline della campagna toscana e una città turrita, Gerusalemme, che allude anche a Firenze. Un paesaggio illuminato da una luce chiara e intensa che avvolge tutti i personaggi, dando risalto alle vesti rifinite in oro. Splendido il prato fiorito e lussureggiante in primo piano.
Questa nuova restituzione conferma la collaborazione tra la Direzione regionale Musei nazionali della Toscana e la Fondazione Friends of Florence che negli anni ha reso possibile con il suo sostegno, tra gli altri, il nuovo allestimento della Sala del Beato Angelico, che custodisce la più ricca collezione al mondo di opere su tavola dell’artista, tra i massimi maestri del primo Rinascimento fiorentino, e di alcuni dei suoi capolavori come la Pala di Bosco ai Frati.
La Deposizione sarà visibile nella Sala del Beato Angelico fino a settembre 2025 quando sarà tra le opere protagoniste della grande mostra “Angelico”, la prima dedicata all’artista da Firenze dopo oltre settant’anni dalla prima monografica del 1955, attesa a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco e curata da Carl Brandon Strehlke con Angelo Tartuferi e Stefano Casciu.
In allegato il comunicato stampa.