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La mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” al MANN di Napoli

Dopo il successo dell’allestimento al Palazzo del Quirinale, dov’è stata presentata per la prima volta tra giugno e dicembre del 2023, la mostra “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” arriva al MANN – Museo archeologico nazionale di Napoli, arricchita di reperti inediti. L’esposizione, in programma dal 16 febbraio fino al prossimo 30 giugno, presenta al pubblico le straordinarie scoperte effettuate nel 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

L’allestimento, a cura del Direttore generale Musei, Massimo Osanna e di Jacopo Tabolli, professore dell’Università per Stranieri di Siena, si snoda come un viaggio attraverso i secoli all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi.

Saranno esposte numerose statue e statuette bronzee, ex-voto e migliaia di monete ritrovate nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, che narrano una storia di devozione, di culti e riti in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue ha permesso di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate.

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I Bronzi di San Casciano sono da oggi ospitati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli nei nuovi spazi espositivi, che per la prima volta aprono le porte al pubblico. La scelta non è casuale: non sono solamente dei capolavori dell’antichità ad essere in mostra al MANN, ma il risultato di un percorso di scavo in corso, dove statue in bronzo – ed è una circostanza rarissima – sono restituite nel loro contesto, raccordando le storie di un centro antico di ritualità e culto, che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. fece dell’acqua termale il suo fulcro” commenta il Direttore Osanna. “Così il racconto dello scavo del santuario, che fu etrusco prima e romano poi” continua Osanna “si snoda nelle nuove sale espositive come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre che è al contempo un viaggio nella ricerca. Il percorso dei Bronzi di San Casciano dei Bagni è infatti il frutto della collaborazione tra Musei italiani, Università, enti locali in cui si mette in atto quella valorizzazione immediata dei risultati degli studi in corso che dovrebbe essere il fine ultimo di tutti i progetti di archeologia”.

Tra i reperti mai esposti al pubblico spicca la statua in bronzo che rappresenta una figura femminile con le mani aperte per la preghiera. La donna indossa un chitone e un mantello; il suo viso è incorniciato da una chioma finemente pettinata e lunghe ed eleganti trecce avvolte cadono sul petto. La scultura rimanda a figure con manto trasverso diffuse sin dalla prima età ellenistica, e può essere datata alla metà del II secolo a.C. Il manufatto è stato rinvenuto nell’insieme di offerte all’interno della vasca sacra, in un gruppo di statue che abbracciavano un grande tronco di quercia. La scultura di devota orante era deposta a testa in giù, come a voler rivolgere la sua preghiera verso il cuore della sorgente termale.

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La mostra, promossa dal Ministero della Cultura, è stata realizzata grazie alla collaborazione tra una pluralità di istituzioni; organizzata dalla Direzione generale Musei presenta i risultati degli scavi archeologici in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio, con la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo. Il coordinamento scientifico è affidato all’Università per Stranieri di Siena mentre i restauri sono avvenuti con il supporto dell’Istituto Centrale del Restauro.

In allegato il comunicato stampa.